Ficarra non ci sta: «Sono stato infangato dal dirigente del Mammola»

Dal tecnico del Real Gioia, Pino Ficarra, riceviamo e pubblichiamo:

«In merito alle dichiarazioni espresse dal sig. Agostino (dirigente del Mammola calcio) mi sembra doveroso oltre che un mio pieno diritto replicare e smentire tutto quello che lo stesso ha affermato nella trasmissione radiofonica Universo Dilettanti, nel corso del post-partita Real vs Mammola, condotta da Antonello Merenda. Il sopra citato sig. Agostino asserisce che il sottoscritto abbia dato due ceffoni, il primo al portiere di riserva ed il secondo ad un giocatore, che interpretando l’accaduto, ho identificato nel calciatore Galluzzo Simone, aggiungendo in modo sarcastico che il sottoscritto si sia pure vantato di fare calcio da più di 40 anni (forse l’unica cosa veritiera che dice il sig. Agostino, quella che è da più di quarant’anni che calco i campi di queste categorie). Detto ciò, il mio sfogo oltre che giornalistico e chiarificatore vuol fare breccia su chi usa certi mezzi mediatici per gettare fango di persone che con passione, senza percepire stipendio ma per puro amore verso il calcio e ci mette il 100% per il nostro paese e per i ragazzi del nostro paese e zone limitrofe, ossia la nostra Gioia Tauro. Le parole del sig. Agostino hanno ferito me come sportivo ma soprattutto come padre di famiglia e uomo, in quanto mi si danno colpe che non ho! Ciò premesso, mi sembra importante mettere in chiaro la vera versione dei fatti, che di sicuro non è come l’ha descritta il dirigente in questione. È un po difficile esporla in larghe linee altrimenti si cadrebbe nell’errore di non farla conoscere a chi legge l’articolo, indi per cui minuziosamente ve la espongo di seguito:
– alla fine del primo tempo, dopo il fischio che sanciva l’interruzione per il riposo dopo i primi 45′, alcuni giocatori e dirigenti del Mammola attorniavano l’arbitro, a dir loro, reo di non aver concesso un calcio di rigore, scene che a discapito di chi legge e di chi “FA SPORT”, ha del clamoroso. Nelle fasi concitate della quasi colluttazione mi avvicinai ai sopra citati soggetti per sedare quello che stava avvenendo ed eventuali “situazioni irreparabili”. Dividendo i giocatori a braccia larghe colpisco accidentalmente il giocatore Galluzzo sul collo (ma trattasi per di più di una spinta) e spingo altri dirigenti per far spazio all’arbitro “attorniato”. Nella concitazione del momento, il portiere di riserva del Mammola calcio si avvicina urlandomi contro, come se avessi fatto chissà quale reato, ma il sottoscritto non ha fatto altro che allontanare il mal capitato arbitro da chi gli stava intorno. Da considerare il fatto che lo stesso portiere,è di stazza più che robusta ed alto più di 1 metro e 90 cm e che se anche si volesse esaminare questi parametri, non sarei mai riuscito a colpirlo e farla franca, anche perché da precedenti, lo stesso portiere non è nuovo a fatti di “colluttazione sportiva”. Nei 15 minuti che dividono il primo dal secondo tempo mi scusai in primis con i miei giocatori per il sol fatto che l’allontanamento dell’arbitro dai giocatori mammolesi non era un mio dovere, ma forse è la brutta abitudine che abbiamo in questi campi di assalire l’arbitro se commette un errore, ammesso che l’errore si verifichi. In ogni caso successivamente negli spogliatoi ho chiesto scusa al calciatore Galluzzo con il quale tra l’altro abbiamo riso su sull’argomento. Lo stesso Galluzzo se volesse potrebbe testimoniare confermando la mia versione dei fatti. Pensavo fosse tutto finito, fin quando ho ascoltato le nefandezze del sig. Agostino alla radio. Non ho potuto non replicare al dirigente del Mammola, in quanto lo stesso a mio parere ha esclamato solo affermazioni mendaci, tanto da suscitare un pizzico d’ira nei confronti di chi ama il calcio giocato e non le chiacchiere da bar, perché definisco solo in questo modo le dichiarazioni del dirigente in questione. Ho voluto precisare il fatto successo ieri per spirito di educazione calcistica che impartisco ai miei calciatori. Ripeto ho avuto soltanto un pò di esuberanza nel dividere i giocatori dall’arbitro, ma passare per quello che schiaffeggia i giocatori altrui, NO non lo consento! Mi sono sempre contraddistinto per la preparazione tecnica e umana e non per queste cose. Chi mi conosce lo sa dai tempi in cui abbiamo vinto campionato in queste categorie che non ho bisogno di fare ciò che mi si addita, e contro il Mammola abbiamo vinto sul campo con un calciatore entrato dalla panchina e chi mastica di calcio capisce che questo è segno di preparazione. Forse il sig. Agostino nella delusione della partita persa ha riferito ciò che prima passava in mente; ovviamente non lo giustifico ma capisco che può volare qualche parola che non va detta. Mi aspetto quanto meno una rettifica di quanto detto, anche perché considero il Mammola una società seria e che sa fare calcio; se non avverrà pazienza, vuol dire che il dirigente mammolese avrà visto male l’episodio! A mente fredda e ragionando ho evitato di procedere ad una denuncia per diffamazione perché il calcio è anche questo, rabbia, gioia ,urla, amicizia, goal, pali, traverse, punti conquistati e persi, ma tutto finisce lì! Anche perché se fosse successo qualcosa, sia l arbitro sia la Forza pubblica non potevano non refertare e non verbalizzare l’accaduto. Non sono stato squalificato e non sono stato colpito da DA.SPO. Ribadisco, sto spiegando il tutto perché mi sento ferito nell’animo di uomo e di sportivo. Concludo augurando un grosso in bocca al lupo ai ragazzi del Mammola che hanno fatto un bella partita ed i complimenti ai miei ragazzi che l’hanno vinta! Con stima verso il mondo del calcio».

Mister Pino Ficarra
Gioia Tauro 12 gennaio 2015

© Riproduzione riservata