L’importanza dello stadio, la determinazione di Avella, puntare in alto

Tre argomenti, quasi tutti collegati l’uno con l’altro, che riportano la Gioiese sul proscenio pubblico cittadino e poco importa (almeno per poco si spera) che la squadra viola disputi il campionato di Promozione. L’importanza dello stadio: Fondamentale, imprescindibile, vitale per una società di calcio. La Gioiese ha “resistito” per 1 anno e 257 giorni, un’infinità. Un lasso di tempo abnorme con una Gioia Tauro piegata, senza uno spiraglio di rilancio in qualsivoglia settore. Uno stadio che ha conosciuto la serie D, scioltasi poi come la neve al sole, per poi cadere nel dimenticatoio: erbacce, sterpaglie, rifiuti di ogni genere in ogni angolo, cancelli rotti, vetri spaccati, spogliatoi indecenti, terreno di gioco che sembrava un vero e proprio campo di patate. Alessandro Avella, con la sua determinazione, ci ha creduto, aggiudicandosi la gestione dell’impianto e riportando la Gioiese al Polivalente, ribattezzato “Casa Viola” a distanza di 1 anno e 257 giorni. La sconfitta sul campo di ieri maturata contro il Rosarno è un dettaglio, la Gioiese ha vinto fuori, riprendendosi quel ruolo che deve avere nella Città. Adesso, però, è il tempo della programmazione, e probabilmente anzi necessariamente tutta la classe imprenditoriale cittadina (e non solo) dovrà dare una grossa mano d’aiuto ad Avella ed ai suoi più stretti collaboratori per puntare in alto e spiccare il volo verso campionati Degni del blasone viola.

© Riproduzione riservata