La stagione 2004/2005 vede, ancora una volta, due squadre di Gioia allineate sul nastro di partenza e pronte a recitare un ruolo da protagonista nel cammino che porta alla rinascita. La Nuova Gioiese del presidente Rombolà è un miscuglio di giovani promettenti e qualche esperto, mentre il Gioia Tauro di Enzo Priolo e dei mister Ficarra e Cambrea può contare in organico giocatori di categoria superiore, per lo più gioiesi purosangue, scesi in Prima per risollevare i colori viola. Parlongo e compagni fanno storia a se con la corazzata Rosarno, che vincerà il torneo, a fronte di un cammino più continuo, soprattutto in trasferta. L’istituzione dei play-off da parte della Lega, però, da una mano ai viola che volano in Promozione, seppur dall’ingresso secondario. Particolarmente emozionante la finale di ritorno, disputata contro l’Eufemiese in un “Cesare Giordano” gremito da oltre 1000 tifosi.

Raggiunta la Promozione, cambia anche la dirigenza del G.S. Gioia Tauro. Il presidente Priolo è impossibilitato, per problemi personali, a continuare l’avventura ai vertici del sodalizio viola e cede, così, la guida ad una nuova mini cordata formata da Piero Mesiani (imprenditore nel ramo sanitario) e Fabio Fanciulli (già dirigente del Calcio Riunite), ai due si aggiungerà, in seguito, Fabio Pioli. L’inizio per la nuova dirigenza viola non è dei migliori, la squadra viene subito penalizzata di 5 punti ad inizio stagione, ma riesce a rimontare, chiudendo il campionato sul secondo gradino del podio, ancora una volta dietro quella corazzata che si chiama Rosarno. La coda dei play-off potrebbe arridere nuovamente ai gioiesi che battono Africo e Marina di Gioiosa, ma una decisione alquanto strana della lega calabra impedisce alle aquile l’approdo in eccellenza.

L’ingiustizia subita dalla compagine metaurina, non scoraggia più di tanto i dinamici neo-dirigenti che, anzi, trovano ancor più stimoli per allestire uno squadrone ammazza campionato. Il torneo 2006/07 diventa così memorabile per Gioia Tauro sportiva, arrivano in riva al Petrace per vestire la casacca viola, gocatori del calibro di Panuccio, Iannello, Matich e Nocera che si vanno ad aggiungere ad un organico di qualità indiscussa che stravince il campionato, regalando grosse soddisfazioni ai supporters viola che godono nei due derby con la Palmese, quando Matich (all’andata), Nocera e Puntureri (al “Lo Presti”) mandano K.O. i neroverdi. La stagione memorabile del calcio gioiese diventa storia, quando anche i cugini della Nuova Gioiese stravincono il campionato di Prima Categoria, scrivendo una pagina importante del calcio cittadino. Ma come tutti i bei sogni, anche questo ha una fine e s’interrompe sul più bello. Il risveglio dei tifosi, in una bollente estate gioiese, è amaro. La dirigenza del Gioia Tauro, per problemi legati alle strutture sportive ed al mancato coinvolgimento delle forze economiche locali, decide di non continuare nella gestione della squadra cedendo, così, il titolo sportivo alla Vallata Bagaladi. L’entusiasmo rinato, torna nel coma più profondo e le speranze di rivedere Gioia Tauro sportiva nelle categorie degne di cotanto blasone, si affievoliscono.

L’unica scintilla che potrebbe mantenere in vita il calcio in città, si chiama Nuova Gioiese. Una compagine che con la politica della programmazione e della valorizzazione dei giovani, s’affaccia, ambiziosa, alla nuova avventura: rappresentare Gioia Tauro, con onore, correttezza ed orgoglio.

Il vecchio cuore viola torna così a battere e altre pagine di un libro infinito sono pronte ad essere scritte. La storia non muore mai.

05/11/06 N. Gioiese - Melicucchese 1-0

05/11/06 N. Gioiese – Melicucchese 1-0