PALAZZETTO DELLO SPORT SARÁ REALIZZATO SUL TERRENO CONFISCATO ALLA ‘NDRANGHETA

Un palazzetto dello sport in un terreno confiscato alla mafia. È la nobile idea portata avanti dall’amministrazione comunale di Gioia Tauro, guidata dal sindaco Renato Bellofiore, che ha deliberato di aderire ad un ambizioso progetto del Ministero dell’Interno volto alla realizzazione di impianti sportivi in tutto il meridione.
Serviranno 509 mila euro per la costruzione del palazzetto coperto che il comune ha intenzione di denominare “Nicolas Green” e che saranno interamente, sempre se si avrà il placet ministeriale, a totale carico del Viminale.
Il municipio, poi provvederà successivamente a gestire a proprie spese la struttura almeno per i cinque anni successivi alla conclusione dei lavori con l’obbligo peraltro di non modificare la struttura per lo stesso periodo.
L’iniziativa è inserita nell’ambito dei progetti Pon sicurezza-convergenza 2007-2013 “Io gioco leale” e prevede il finanziamento totale delle opere a carico del Governo. Gli obiettivi del Comune del porto, così come si legge nella scheda tecnica del progetto, sono quelli della diffusione della cultura della legalità.
Tale concetto viene poi meglio specificato nella descrizione sintetica degli interventi: «Gioia Tauro e il suo porto rappresentano la metafora di un processo di modernizzazione senza sviluppo (Commissione Parlamentare Antimafia 2008). La portata, la persistenza e la gravità del fenomeno, sono state recentemente confermate dallo scioglimento del consiglio comunale».
Ecco che allora l’idea del Comune è quella del riutilizzo di uno dei tanti beni confiscati: «La proposta progettuale intende completare la riconversione del bene per realizzare pratiche e discipline molto diffuse tra i giovani in età scolastica». Gli interventi sul bene che è confiscato dal 1999 (la cui attuale destinazione urbanistica è di natura commerciale) prevedono «operazioni di bonifica per il cantiere, realizzazione di sottofondazione ed impiantistica generale per la predisposizione delle strutture prefabbricate costituenti l’impianto sportivo vero e proprio e la messa in opera delle strutture». Secondo uno schema allegato sono state anche predefinite le date delle opere che dovrebbero essere concluse entro il 2012, salvo poi i prescritti pareri alle diverse istituzioni anche sportive coinvolte (la proposta progettuale è stata interamente redatta dall’ufficio tecnico comunale e per il seguito della procedura è stata nominata responsabile unico del procedimento la funzionaria della ripartizione lavori pubblici Angela Nicoletta).
Alla fine la struttura servirà per la pallavolo, la pallacanestro e il calcio a cinque con il coinvolgimento delle associazioni sportive e delle scuole. Il protocollo di intesa prevede specifiche incombenze per il comune beneficiario volte soprattutto ad una costante informazione delle iniziative messe in campo.
Una linea quella del Comune che va nell’unica direzione dello sviluppo della legalità anche nelle forme di un riutilizzo dei beni confiscati alla mafia. Il segnale della Giunta comunale è chiaro: «Il progetto è meritevole di accoglimento ed adesione». La delibera del 28 aprile è stata dichiarata immediatamente esecutiva.

Fonte: Gazzetta del Sud – Edizione RC del 30/04/2011 – Articolo a firma di Alfonso Naso

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