Un colore una passione, il viola da sempre e per sempre

Abbiamo mille difetti a Gioia Tauro in ambito calcistico, con titoli cancellati (quello storico dell’AC Gioiese in primis), compravendite di titoli da altre città (Calcio Riunite docet) e rinunce clamorose (ultima alla serie D della Nuova Gioiese), ma abbiamo una storia calcistica che altre città se la possono sognare! Certo, qualcuno potrà obiettare che con la storia calcistica non si costruisce il futuro perchè comunque la storia rappresenta il passato, ma la storia ha insegnato a noi gioiesi che la maglia viola è unica e come tale deve essere rispettata. E proprio dal rispetto verso la maglia viola che occorre risorgere. I tifosi della Gioiese, tanti o pochi che siano, sono il motore pulsante del calcio a Gioia Tauro. Come dimenticarsi, senza andare troppo nel passato, dell’esodo a Palmi nel periodo di Natale o della trasferta al Lorenzon di Rende di sabato pomeriggio quando quasi 500 supporters assiepavano la curva sud dello stadio rendese o degli oltre 300 a Lamezia per la finale di Coppa Calabria (!) con il Casabona. Una cosa è certa, a Gioia si parla tanto di calcio cittadino perchè c’è una squadra che si chiama Gioiese ed è la squadra della città, del popolo, della tradizione, del passato e del futuro. È naturale che se ne parli, è naturale che le discussioni sulla Gioiese diano spazio anche ad alcune polemiche. Polemiche che, alla fine, stancano ma che ci sono da sempre nel mondo del calcio. Un calcio che potrebbe decollare con l’aiuto di tutti, un calcio che piace a questi baldi e battaglieri giovani argentini e non solo che stanno dando l’anima per la Gioiese Football Club unitamente al loro mister, “l’indigeno” Pino Ficarra.

Una chiarezza invocata anche dal tifosissimo Salvatore Sciarrone che ha commentato sui social «….chi parla è un tifoso che ha visto 10 fallimenti societari, tutti allo stesso modo, di sta povera GIOIESE, facendomi passare entusiasmo e la voglia, ALESSANDRO (Avella ndc) solo tu al momento meglio di noi sai com’è la situazione, quindi si faccia chiarezza, e così possiamo metterci l’anima in pace, e valuta anche tu se ci sono le risorse per arrivare a fine campionato».

E sempre sui social l’ex presidente Rosario Schiavone esterna il proprio chiaro pensiero, affermando che «Alessandro Avella, completamente solo, non ci ha pensato due volte a mettersi le mani in tasca per aggiustare lo stadio, per iscriverla, vestirla, e dotarla di un organico (che non è nemmeno male)». E poi continua rimarcando che «per finire questo campionato occorrono 25 mila euro, per un Progetto Calcistico Serio ce ne vogliono molti di più». Una chiarezza estesa anche verso chi non ha la volontà di uscire allo scoperto (ultras a parte, che si son detti pronti ad autogestire la Viola) e di dire pubblicamente «voglio la Gioiese!». Per il ‘patron’ Avella, infatti, la matricola può essere ceduta gratuitamente a patto che «…gli impegni presi ed i contratti in essere vanno rispettati». Una chiarezza dovuta a Gioia Tauro sportiva per una maglia viola che continua a far parlare di se ma che continua terribilmente a far innamorare…un colore una passione!

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