Gioiese Under 19, il dirigente Corvo: «Grazie ragazzi»

Comunicato ufficiale del dirigente viola, dopo i quarti di finale del torneo under 19

Dal dirigente della Gioiese, Clemente Corvo riceviamo e pubblichiamo:

«Dopo lo splendido campionato dei ragazzi della Gioiese nel campionato Juniores Regionali U19 “Girone G”, vinto con grande merito e dopo aver superato nettamente gli ottavi di finale, i nostri ragazzi sono stati eliminati ai quarti di finale ieri contro il Bocale per 2-1 sul campo neutro di Gallico (RC) esclusivamente dall’arbitraggio del Signor. Longo di Locri (RC) a dir poco scandaloso.Basta ricordare negli ultimi 10 minuti di gioco, tre falli netti da rigore a favore dei ragazzi gioiesi non decretati. I filmati fatti hanno evidenziato il grandissimo torto che e’ stato servito alla gloriosa società Gioiese e ai nostri grandi Gladiatori, che hanno dato tutto quello che avevano per onorare la gloriosa divisa viola. Con questo arbitraggio che ha condizionato in maniera indescrivibile il risultato finale non c’erano gladiatori che avrebbero potuto sconfinare i suoi pregiudizi. Addirittura le spiegazioni in merito, che gli venivano rivolte, venivano punite con ammonizioni o espulsione. Onore a questi ragazzi per lo splendido traguardo, per l’orgoglio, per la determinazione, per la passione che ci hanno messo nell’indossare i colori viola della nostra città. Questo non è sport, questo arbitraggio ha stupito anche la società del Bocale. Questo comportamento è stato semplicemente vergognoso. Questo Sig. Longo non può e non deve essere un primo attore in campo. Se questo è il livello della categoria arbitrale c’è molto, ma molto, da lavorare per vedere in campo un arbitro che possa arbitrare una vera partita di calcio e non pilotarla, per poi mandare addirittura gli stessi protagonisti fortemente danneggiati con frasi pesantissime e offensive a quel paese.Il comportamento tra l’altro del Commissario Sig. Siclari è stato veramente impulsivo, determinante, condizionante, nei confronti dello stesso arbitro Sig. Longo e pregiudizievole nei confronti della squadra della Piana di Gioia Tauro. Lo stesso già dall’arrivo dell’arbitro non lo ha mai lasciato è sempre stato nel suo spogliatoio chiuso con lui ed anche sul rettangolo di gioco. Si è permesso addirittura nel momento in cui l’arbitro faceva preriscaldamento, di sostituire un Dirigente del Bocale inserito in distinta con la sua calligrafia che veniva controfirmata dallo stesso Dirigente che sostituiva il titolare”guarda distinta del Bocale”. Anche la scelta dei colori delle divise sono state condizionate prima dell’inizio della gara dallo stesso Commissario. Nell’intervallo il Commissario ha creato tanta confusione nello spogliatoio minacciando addirittura un Dirigente della Gioiese, dicendogli che, se non si fosse fatto carico di far finire di offendere la sua persona dagli spettatori presenti in tribuna avrebbe fatto prendere provvedimenti con sanzioni pecuniarie nei confronti della società. Che significa i tifosi sugli spalti con la società? Tra l’altro con una partita in corso? Lo stesso, al momento dell’espulsione del dirigente della Gioiese, entrava in merito tra il protagonista e l’arbitro in maniera determinante all’ingresso dello spogliatoio. Al momento dei tre evidentissimi episodi da rigore nei dieci minuti finali di partita ed in particolare sul primo episodio essendo stato consultato da un Dirigente in campo della Gioiese si è cosi espresso: “non sono commissario arbitrale anche se posso dire che questo episodio era rigore”. Ma visto che non era commissario arbitrale per quale motivo è stato sempre all’interno dello spogliatoio dello stesso arbitro? In quella circostanza gli aspetti sono due: rigore, o simulazione, pertanto visto che per l’arbitro non è stata azione da rigore, perché non ha ammonito per simulazione il giocatore della Gioiese? Ma l’aspetto ancora più prepotente, autoritario, disgustoso è stato quello che è successo sul campo alla fine della partita, quando il Capitano della Gioiese rivoltosi con grande sportività, e civiltà dopo i vari torti subiti, chiedeva all’arbitro spiegazioni in merito alle decisioni sulle chiare azioni da rigori non decretati, dove lo stesso alla presenza di tutti e dello stesso commissario ha risposto“mi stai rompendo il c….”. A fine gara i due veri protagonisti dell’incontro entrando nello spogliatoio con una stretta di mano ed un sorriso ironico, nei propri labiali evidenziavano la frase “MISSIONE COMPIUTA”. Mandare un arbitro di questo livello per un eventuale scambio a livello Nazionale sarebbe veramente un umiliazione per tutta la Calabria. Le lacrime di tristezza di umiliazione per i torti subiti ad opera del Sig. Longo hanno imbrattato di viola le maglie bianche dei ragazzi nello spogliatoio. Questi sono i valori di vita è questo è il sano del calcio. Grazie ragazzi! Questa squadra con gli stessi nove undicesimi avrà modo di ripresentarsi al prossimo campionato 2019/2020 con più esperienza ed ancora più compatta e sarà certamente ancora una volta e con più determinazione la protagonista del campionato, con l’augurio che sulla sua strada non incontri mai più “signori” come il Longo di Locri».

Clemente Corvo,
Dirigente Gioiese Football Club

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