#JamuSudTrek Himalaya: il diario completo dei trekkers del 27, 28 e 29 marzo 2017

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato il diario dei trekkers in versione ridotta. Purtroppo da Kothe in poi le comunicazioni sono state possibili solo via satellite. Nonostante tutto siamo riusciti ad aggiornarvi come possibile. Adesso di seguito vi proponiamo il racconto completo delle giornate dal 27 al 29 marzo 2017.

Diario dei trekkers di lunedì 27 marzo 2017 – 4° giorno

Sono le 5 e 15 minuti. Le luci dell’alba ci svegliano dalla finestra. Mera Peak si mostra a noi in una bellezza senza uguali, immenso, imponente, fantastico. Facciamo colazione, con il solito buonumore e tanta voglia di partire. Il sentiero si mostra a noi tutto in salita e con enormi massi. Dopo qualche ora intravediamo il piccolo insediamento di Scure dove decidiamo di fermarci per mangiare una zuppa. Durante i 50 minuti di sosta arriva un gruppo inglese di 7 persone anche loro dirette al Mera. Ripartiamo ci rendiamo conto che la toponomastica del sentiero non cambia: salita e massi. Siamo stanchi ma non ci fermiamo. Le batterie della macchina fotografica di Enzo sono scaricate, ma Enzo non si perde d’animo. Dopo qualche minuto di incredulità continua il suo reportage con la macchina di Lino. Dopo 7 km di salita senza tregua troviamo davanti a noi Charpate, Peak41, Kusum Kanguru e Naulek. Sono montagne della catena dell’Himalya che superano i 6.000 metri di altezza. Ma veniamo subito rapiti dal Mera. Ad ogni passo ci appare sempre più grande e più bello, tanto da farci dimenticare il mal di quota e la pressione. Stiamo camminando da 6 ore e 52 minuti. Abbiamo percorso circa 10km raggiungendo quota 4.350 metri. Appare dinnanzi a noi il piccolo villaggio di Thaknak dove passeremo la notte. Tolti zaino e ghette organizziamo un piccolo party a base di whisky e coca con i complimenti della spedizione e dei titolari del rifugio. Ridiamo e ci abbracciamo, insegniamo le parolacce calabresi al nostro team. E’ un ambiente e un’atmosfera unica. La giusta cornice per il nostro sogno. Ceniamo e andiamo a letto, domani la strada che ci poterà a Khare sarà un ostacolo durissimo, ma noi siamo disposti a tutto per il nostro sogno.

Diario dei trekkers di martedì 28 marzo 2017 – 5° giorno

Ormai i primi raggi del sole ci svegliano ogni mattina. Dalle finestre del campo base, il Mera si fa ammirare in tutta la sua bellezza. Facciamo colazione insieme ad uno strano alpinista Malese che ci affascina con il suo bizzarro modo di affrontare un percorso non facile come questo. Finiamo la colazione e non vediamo l’ora di partire. La tappa di oggi è l’unica dove ci fermeremo due giorni. Il secondo giorno ci servierà per acclimatarci prima di partire per il Mera Peak Base Camp. Lasciamo Thaknak in salita, ma sappiamo che sarà così fino alla fine. Il sole splende sempre sopra di noi, sopra le montagne  e sopra il Mera Peak. Dopo due ore di cammino sostiamo nell’insediamento di Yak Kharka per una piacevole pausa thè. E’ una buona occasione per togliere lo zaino e riposare al sole. La voglia di arrivare è tanta che ripartiamo appena bevuto il thè. Dopo quasi 5 ore di cammino si iniziano a vedere gli insediamenti di Khare. Acceleriamo il passo ma aumentano i sintomi della quota. Entriamo nel villaggio di Khare e ci fermiamo a parlare con tre tedeschi che sono al secondo giorno di acclimatazione. Sono felici di partire per la vetta domani. Scambiati i vari in bocca al lupo, ci incamminiamo verso il nostro londge. Una zuppa di patate e del riso e di nuovo in marcia, ma questa volta per acclimatarci. Saliamo altri 300 metri nella montagna alle nostre spalle facendo esercizi di respirazione e continuiamo ad ammirare la bellezza del Mera. Cala il freddo e decidiamo di tornare alla base per cambiarci, per cenare e per andare a letto. Domani sarà un giorno di acclimatamento e di tanto allenamento. Ci siamo quasi. Il nostro sogno è sempre più vicino.

Diario dei trekkers di mercoledì 29 marzo 2017 – 6° giorno

Ci svegliamo alle 6. Dopo una notte a -15° il sole inizia a sorgere dalle montagne. Ci alziamo felici, carichi e con tanta voglia di fare quanto necessario per affrontare domani il bellissimo Mera. Durante la colazione parliamo con Umberto per constatare le sue condizioni di salute. I 5.000 metri di quota si fanno sentire. Nonostante tutto Umberto partecipa alle prove di risalita e discesa con corda. Ripetiamo più volte, la guida e Lino sono istruttori attenti e pignoli con consigli su consigli. Il risultato è ottimo, tutti eseguono gli esercizi nel migliore modo possibile le procedure necessarie che ci serviranno per l’ascesa alla vetta. Rientriamo nel lodge con la soddisfazione per il lavoro ben fatto. Ci ritroviamo tutti di nuovo intorno ad Umberto. La quota non gli dà scampo. Nonostante la sua forza probabilmente dovrà abbandonare la fase finale di questa spedizione. Il primo pomeriggio lo trascorriamo nel rifugio. Umberto sdraiato cerca di riposare. Pasquale dorme nell’angolo della stanza. Enzo e Lidia giocano a carte con un mazzo rimediato di fortuna e Lino tra il fumo delle Marlboro ed uno sottofondo musicale guarda concentrato Mera. Sembra rapito, nessuno riesce ad entrare nei suoi pensieri. Tra le note di “Working on a dream” di Bruce Springsteen Lino si accende l’ennesima sigaretta. Umberto si alza e va a riposare in camera, mentre Enzo gli prepara la borsa dell’acqua calda. Lidia concentrata scrive qualcosa e Pasquale va a prendersi un hard-shell. Sono le 13.30, c’è vento, ma noi siamo pronti per un breve ascesa di 500 metri per migliorare il nostro acclimamento. Si rientra alle 18.00, tutto è andato bene, un thé caldo e Lino e Umberto fissano l’orologio. Si avvicina il tempo limite per predere una decisione sulla partenza o meno di Umberto. La quota ancora si fa sentire. Aspettiamo. Ceniamo insieme e andiamo a letto. Domani mattina Lino ci comunicherà quanto deciso con Umberto. Domani “faremo amicizia” con il ghiacciaio del Mera. La fatica è tanta ma per il nostro sogno ne vale la pena.

Sosteniamo tutti insieme sui social Lino, Vincenzo, Lidia, Pasquale e Umberto nella missione himalayana con l’hashtag ufficiale #JamuSudTrek.

da Milano per GioiaSport, Salvatore Cordiano

© Riproduzione riservata