Furfaro fa esplodere il Polivalente, il derby si tinge di viola

Rosarno K.O. in zona cesarini

Minuto numero 89, tensione alle stelle, il neo entrato Guerrisi s’incarica della possibilità di battere un calcio d’angolo, forse l’ultimo del match, sicuramente quello più importante. Il cross liftato è una pennellata che trova la testa del calciatore più piccolo, non solo d’età, tra gli atleti in neroviola, lo stacco del classe ’98 Giuseppe Furfaro, però è imperioso e trafigge in modo inesorabile il giovane portiere del Rosarno, regalando la vittoria del derby alla Gioiese, una vittoria pesante, pesantissima, che vale 6 punti e fa alzare alle stelle i decibel che dalla tribuna coperta scandagliano in modo chiaro un solo grido: Gioiese…Gioiese, dando l’illusione di triplicare i circa 400 tifosi assiepati in tribuna. Sono le emozioni che regala il calcio, poco importa della categoria o della posizione di classifica. Se la squadra del cuore vince si genera entusiasmo, se vince un derby l’entusiasmo raddoppia, se la vittoria, poi, arriva all’ultimo istante, il gusto dei tre punti è ancora più dolce. L’affermazione odierna, comunque, è ampiamente meritata, anche se il match tra le due contendenti non è stato spettacolare, ma la posta in palio era troppo alta per consentire ai ventidue in campo di poter sviluppare grandi trame di gioco. Il primo tempo, poi, è stato abbastanza soporifero, giocato (così come il resto della gara) sul binario della correttezza. Nella ripresa, invece, i padroni di casa hanno cercato con maggior convinzione la vittoria, mancando il gol in ben tre nitide occasioni. Con Raoul Centenari, prima, Furfaro e La Scala, il cui colpo di testa è stato magistralmente respinto dall’estremo difensore amaranto. Poi, in “zona cesarini” il gol già ampiamente descritto, che regala 3 punti di platino alla Gioiese e che consente ai viola di staccare in classifica proprio i cugini medmei. Adesso la graduatoria propone i metaurini a 24 punti, a sole 2 lunghezze dal quintultimo posto, occupato dal Caulonia. La fiammella della speranza rimane più viva che mai e proietta i viola alla prossima trasferta di Bocale, dove, c’è da scommetterci, capitan Barilà e compagni venderanno cara la pelle a difesa di quell’aquila che oramai portano cucita sul petto.

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