Rosario Schiavone si dimette e va giù pesante: «Rigetto per il sistema calcio dilettantistico calabrese»

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Rosario Schiavone, presidente dimissionario della GIOIESE FC.

«Signor Presidente, Voglia con la presente recepire le mie irrevocabili dimissioni con decorrenza immediata dalla carica di Presidente della Gioiese Football Club. Carica che ho assunto a fine luglio 2015, quando l’ultimo titolo calcistico attivo che difendeva il nome ed i colori della mia città era stato ritirato dalla serie D e stava inesorabilmente per scomparire. L’ho fatto pieno d’entusiasmo e di buona volontà profondendo tutto me stesso: fatica, impegno, dedizione, denaro. Tutto quello che potevo, tutto insieme ad Alessandro Avella unico aiuto, non un vice, ma un vero e proprio socio, che ha condiviso con me il peso di questa squadra, credendo sin dal primo giorno nel progetto e senza mai risparmiarsi in nulla pur di vederlo realizzato, a Lui devo il mio più sincero ringraziamento, e verso di Lui è rivolto il mio maggior rammarico. Se oggi la Gioiese F.C. è una squadra di Promozione il maggiore merito è suo. Ma per quanto mi riguarda, la misura oramai è colma ed io ho il rigetto per questo sistema. Ieri, per l’ultima volta da presidente, ho assistito all’ennesima buffonata messa in scena da una terna arbitrale ridicola e palesemente in mala fede, che ha condizionato l’incontro compromettendone l’esito finale. È dall’inizio del campionato che subiamo ingiustamente torti arbitrali, che per frequenza e per gravità non possono non assumere l’evidenza di un disegno, di una strategia che mira chiaramente a penalizzare la Gioiese. Non intendo avere più alcun tipo di legame o rapporto con la Lega e con la burocrazia del calcio dilettantistico, che giudico pessima, inadeguata ed antisportiva, legata a logiche che poco o nulla hanno a che fare con il calcio giocato. Lo sport dovrebbe essere un esempio, una palestra di vita. Invece, ogni domenica i miei ragazzi vengono sistematicamente provocati e mortificati, non dagli avversari, come forse è giusto e comprensibile che sia, ma da chi invece dovrebbe rappresentare la ‘legge’, la giustizia, l’imparzialità in campo. Rigori negati, accordati contro, cartellini, squalifiche, una stagione fischiata a senso unico, ogni contrasto, ogni contesa, in casa, fuori, una consuetudine che esula dall’errore fisiologico ed assume i toni veri e propri della persecuzione. Sono sconcertato, mi chiedo con quali criteri vengono designati gli arbitri e come si possa essere così prevenuti ed in mala fede, tanto da negare persino la stretta di mano a fine gara al nostro capitano. A Gioia Tauro c’è una squadra composta da ragazzi del luogo, uomini, che fanno sacrifici enormi per una intera settimana perché la domenica vogliono scendere in campo a difendere i colori viola, i colori della maglia della loro città, non lo fanno per soldi, lo fanno solo per amore, per passione, per l’orgoglio di giocare nella Gioiese, non posso più permettere a nessuno di trattarli in questo modo. Domenica, dopo il sesto cartellino rosso, avrei voluto far ritirare la squadra dal campo, ed a lungo ho riflettuto se ritirarla dal campionato, non l’ho fatto solo per il rispetto che porto a questi colori ed alla città. Ma me ne vado io, me ne vado perché ne ho abbastanza di queste continue provocazioni, dei daspo, delle ingiustizie sportive, delle impudicizie e delle meschinità di questo calcio dilettantistico calabrese. Tornerò sui gradoni ad urlare quello che penso della lega, degli arbitri e dei corrotti che inquinano questo bellissimo gioco che è il calcio. Sono pienamente consapevole di quanto valgono i ragazzi della mia oramai ex squadra, la forza di questo gruppo, per loro nutro una grandissima stima ed un profondo rispetto, sono certo di lasciare la squadra in buone mani, Gianni Barilà, oltre ad essere un grande Capitano è un grande uomo e un esempio per tutti i compagni, saprà in questa fase, tutelare al meglio gli interessi dello spogliatoio, io non abbandono la Gioiese, continuerò a sostenerla da un’altra posizione perché nonostante tutto ancora credo nella forza di questa squadra e nella voglia di riscatto della nostra città. Forza Viola Forza Gioia Tauro Forza Gioiese».

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