Parte l’APG, Tilotta presidente onorario e Pedà primo sottoscrittore

Il primo incontro informativo parte in sordina, ma le idee di Schiavone ed Avella sono ben chiare

La nave è stata varata ufficialmente, seppur in sordina, senza eccessivi squilli di trombe, senza proclami eclatanti, tra i pochi intimi (presenti comunque il sindaco Pedà ed il delegato allo sport Parrello) di una Sala Fallara, appositamente voluta “tranquilla” dal binomio Schiavone – Avella, in un pacifico sabato di fine luglio, la Gioiese Football Club ha dato vita al “1° incontro informativo” dell’Azionariato Popolare Gioiese. POCHI INTIMI, dicevamo, perché l’evento non è stato pubblicizzato, tranne che in un semplice post pubblicato sulla pagina facebook ufficiale dell’APG. «Lo abbiamo fatto appositamente – afferma il presidente Schiavone – perché prima volevamo confrontarci con i tifosi più accaniti, con coloro i quali seguono le sorti del club a prescindere daIMG_20160723_204957 categorie o ambizioni. Loro non hanno bisogno di pubblicità e ci sono sempre». «Ma nei prossimi giorni – continua Avella – gli incontri s’intensificheranno e saranno resi noti a tutti coloro i quali hanno voglia di avvicinarsi a questo progetto». L’obbiettivo è quello di dare una stabilità economica, ma soprattutto societaria a quella che non vuole essere più solo una semplice squadra di calcio, ma si candida a diventare ambasciatrice di Gioia Tauro, al di fuori dei confini cittadini. MODELLO INGLESE E SPAGNOLO: sulla falsariga di quanto accade in Inghilterra e Spagna, dove club blasonati, quali Arsenal e Barcellona, sono finanziati da migliaia di supporters che mantengono piccole percentuali di quote societarie, la Gioiese vuole aprirsi totalmente alla Città e far divenire i tifosi primi protagonisti per ciò che concerne la vita della propria squadra del cuore. Con questo intento è nato l’APG, che vedrà tre tipi di socio (a seconda della volontà e delle disponibilità economiche) i quali in modo diverso e commisurato al contributo, potranno partecipare alla vita sociale del club. I primi due protagonisti di questo nuovo corso viola sono due icone (diverse per ruolo) della Città. Il primo è Roberto Tilotta, storico medico sociale della Gioiese, a qualunque livello, in qualsiasi categoria, con il viola nelle vene. Un personaggio ben voluto da tutti, nominato dai dirigenti quale Presidente Onorario dell’Azionariato. Al dott. Tilotta, il quale ha affermato di aver terminato la propria carriera da medico in panchina (per cause anagrafiche), l’onore e l’arduo onere di chiamare a raccolta quanti più soggetti, economicamente forti e moralmente adatti a sostenere la prima squadra cittadina. Lo stesso Tilotta potrà mettere al servizio dei viola, la grande esperienza accumulata negli anni, adesso in veste di dirigente, una figura di grande spessore che accresce l’immagine del sodalizio metaurino. PEDA’ PRIMO SOCIO: Il secondo soggetto che dimostra senza indugi di tenere in modo particolare alla Gioiese è il primo cittadino, Giuseppe Pedà, sempre vicinissimo ai viola da imprenditore, ed anche adesso pronto a sostenere il team pianigiano, attraverso la sottoscrizione di una quota dell’APG, ma anche con l’impegno di rendere fruibili al più presto le strutture sportive e dare tranquillità alle tante realtà calcistiche insite sul territorio. PROGRAMMAZIONE: dare un assetto societario stabile è adesso l’obbiettivo primario e viene prima di qualsivoglia discorso tecnico, i tifosi dovranno avere un tantino di pazienza in più, ma è naturale che la costruzione della prima squadra e della juniores dovrà camminare di pari passo, già a partire da domani. A tal proposito, il colpo di scena riservato da Schiavone ed Avella è stato in coda alla serata, quando i due massimi esponenti hanno pubblicamente rigettato le dimissioni di Domenico Bagalà da direttore sportivo, confermando la bontà dell’operato dello stesso dirigente. Bagalà, comunque, ha incassato la fiducia ma non ha ancora sciolto le riserve in merito, in quanto, prima di mettere nero su bianco, il triunvirato dovrà sedersi intorno al tavolo e capire che tipo di strategia adottare. Certamente andrebbe sciolto al più presto il nodo sulla guida tecnica, oltre che quello relativo alle conferme dei calciatori della passata stagione (sui quali la società sta lavorando a fari spenti). Da una base solida come quella passata si potrebbe facilmente costruire un organico in grado di ben figurare in un torneo competitivo come quello alle porte.

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