Una squadra apripista per il campionato di Promozione, oramai in tasca. Alla Gioiese, dopo l’ennesima vittoria di ieri stavolta in quel di Palizzi, manca probabilmente soltanto la matematica per i festeggiamenti. Il solito killer d’area di rigore Sasà Alessi (giunto alla quattordicesima realizzazione) mata un Palizzi che all’andata aveva fatto un figurone al Polivalente, riuscendo con merito a strappare un punto alla corazzata di Gioia Tauro. Dopo i notori e amari passaggi estivi, i nuovi dirigenti si son rimboccati le maniche allestendo una compagine capace di sfiancare giornata dopo giornata tutte le avversarie ed affidandola a Nino Leonardis, arrivato a Gioia con grandissima umiltà ma speranzoso e convinto di poter riportare la Gioiese in categorie più consone al proprio prestigio e blasone. Non ci sono stati ricorsi o vittorie a tavolino che hanno compromesso l’andamento di una Viola letteralmente dominatrice assoluta del girone D di Prima categoria. Facile a dirsi “vinceremo il campionato”, difficile come sempre a concretizzarsi. Tra l’altro a Gioia, anche in un passato non particolarmente lontano, si ricordano clamorosi annunci estivi dove l’obiettivo era il raggiungimento addirittura della vecchia serie C (oggi Lega Pro) partendo come la Gioiese di quest’anno dalla Prima categoria. Rosario Schiavone, zitto zitto, forse, anzi senza il forse, sarà il primo presidente dei record a Gioia Tauro. I fatti in questo momento danno ragione al giovane e dinamico presidente del sodalizio viola, che punta in perfetto stile “Mourinho” al triplete: campionato, coppa e supercoppa. La Gioiese, infatti, è con un piede e mezzo nella finalissima di Coppa Calabria (a Borgia per la gara di ritorno della semifinale si parte dal 4-0 per Moscato e compagni); dopo la conclusione dei campionati c’è anche la platonica (ma pur sempre suggestiva) supercoppa tra le quattro squadre di Prima che vinceranno i rispettivi gironi (A, B, C, D). Poi, a conclusione di questa stagione, occorrerà programmare il futuro; un futuro di tutta la città, senza padroni e senza patron, partendo da quel famoso e pubblicizzato (anche se ancora non attuato) azionariato popolare che dovrà essere il punto di partenza per una Gioiese che deve continuare a vivere e ad entusiasmare tutta la piazza per tanti, ovvi motivi.
© Riproduzione riservata