Real Gioia, Pino Ficarra: «Il Real punta ad un campionato di vertice»

Istrionico e dinamico, tifa Gioiese da sempre ed affrontarla sul campo a suo dire gli “vengono i brividi” ma quest’anno cercherà di mettere il bastone fra le ruote alla compagine viola con il suo ambizioso Real, club di Gioia Tauro caro alla famiglia Ritrovato, che quest’anno festeggia vent’anni, essendo stato fondato nel 1996. Pino Ficarra, come sempre disponibile con i media, ha risposto a tutte o quasi le domande, sorvolando, o meglio non volendo entrare nel merito della problematica-rinuncia della Gioiese alla serie D. Risposte chiare che danno un’idea del trainer Ficarra che si proietta già al futuro asserendo che punta a diventare un direttore sportivo.

Si preannuncia un girone D di Prima categoria scoppiettante, qual’è il vero obiettivo del Real?

«Per la squadra che ho allestito è inutile nascondersi, puntiamo ad un campionato di vertice».

Hai accompagnato direttamente la società nella sessione estiva del calciomercato puntando su elementi a te congeniali. Sei una sorta di tecnico-manager, la cosa ti soddisfa?

«Diciamo che la doppia veste di manager e allenatore mi ha consentito di acquisire esperienza per un futuro da direttore sportivo, mi sono divertito».

Sfidare la Gioiese in un derby stracittadino che significato ha per Pino Ficarra?

«Si sa quanto io sia legato al colore viola ed al sol pensiero di disputare il derby da avversario con la squadra del mio cuore mi vengono i brividi».

Nella tua crescita professionale nella veste di allenatore c’è qualcuno o qualcosa che vuoi ringraziare e/o evidenziare?

«La mia persona e basta. Ammiro il carattere di Pino Ficarra, la sua grinta, la passione e il saper fare. Il tutto senza un ritorno, mi sono fatto da me».

Essere profeti in patria è difficile o ci sono i presupposti per fare bene e conquistare grandi traguardi nella propria città?

«Si è mai stati profeti in patria? No! Chissà se in futuro prossimo potrei infrangere questa regola con il colori del Real ed un domani perché no anche con la viola».

Per concludere è più difficile vincere un campionato di Prima categoria o salvarsi in serie D?

«Senza alcun dubbio è molto più difficile salvarsi nella massima serie dilettantistica».

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