Flop iscrizione, la Nuova Gioiese verso il tracollo

Quasi cinquant'anni di vita per un titolo che aveva riproposto il grande calcio a Gioia Tauro

Fine della storia? Così pare! La Nuova Gioiese, a meno di clamorosi ripensamenti dell’ultim’ora da parte delle famiglie Rombolà-Calabrò (ricordiamo che la scadenza odierna era improrogabilmente fissata per le 17), sembrerebbe destinata a scomparire dal panorama calcistico italiano. E con essa si cancellerebbe in un amen un titolo sportivo nato nel 1967 e che aveva, con grande fatica, conquistato un posticino nel cuore dei tifosi gioiesi, già scottati in passato dal fallimento della squadra di calcio di Gioia Tauro per antonomasia, l’AC GIOIESE 1918! Peccato, la perdita di un club, qualunque sia la categoria (ma oggettivamente ha un effetto deflagrante trattandosi di club di serie D), ha sempre dei risvolti negativi in seno ad una comunità, che vive quotidianamente con una miriade di problemi extra-calcistici. Il calcio è una sorta di valvola di sfogo, ma nello stesso tempo un grande collante di cultura e progresso, se praticato e vissuto con grande serietà. Ma spingere la parete aldilà del muro non è possibile, in questo contesto non è stato possibile. Rombolà ed i suoi più stretti collaboratori l’hanno detto in tutte le salse «non possiamo più continuare, un campionato di serie D è dispendioso e da soli non ce la facciamo più, il titolo è della città gratis». Ad esser pignoli, dopo aver conquistato la salvezza sul campo nello scorso mese di Aprile con una seconda parte di campionato disputata col turbo, si poteva forse all’epoca concedere la “liberatoria” del titolo. Per i sostenitori viola, dunque, si prospetta l’ennesimo fallimento calcistico [il terzo o forse il quarto se consideriamo come squadra di calcio gioiese anche il “non compianto” Calcio Riunite, e dunque nell’ordine, AC GIOIESE 1918, CALCIO RIUNITE, GS GIOIA TAURO e LC NUOVA GIOIESE (forse ?)]. Le loro aspettative, per chi ha il pallone nel dna, sono state spezzate. Ma tant’è. Nelle prossime ore si saprà con certezza se la Nuova Gioiese dirà addio alla serie D. Una serie D che quest’anno rappresentava senza ombra di dubbio una cartina di tornasole per la società e la città di Gioia Tauro. E paradossi dei paradossi, dopo tanti appelli e tante polemiche, anche quella copertura dello stadio, invocata da tutti, è stata finalmente installata. E con essa, fra qualche giorno, anche le poltroncine. Come dire: mettiamoci comodi, stanno per arrivare i cammelli, proprio così. Perchè il Polivalente potrebbe ben presto diventare una sorta di cattedrale nel deserto. Dispiace, ma la “pellaccia” del popolo gioiese resisterà anche a quest’ultimo flop e se ne farà una ragione, magari ricompattandosi e ripartendo. Ovviamente non senza dimenticare che a Gioia esistono altre realtà calcistiche dilettantistiche rappresentate dal Real Gioia del presidente Ritrovato (prima categoria) e dalla Marines del presidente Carlino (seconda categoria). Serie minori, si dirà, quelle che non contano, si aggiungerà, ma pur sempre squadre di calcio gioiesi che portano avanti il loro campionato con grande umiltà, senza rumore e senza dar fastidio, e di non poco conto, senza giocare nemmeno a Gioia Tauro, non avendo a disposizione un rettangolo verde (e nemmeno uno polveroso o in terra battuta che dir si voglia).

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