Caso Gioiese: la palla adesso passa al Sindaco

Il primo cittadino avrà l'arduo compito di evitare la scomparsa di un patrimonio, facendo da intermediario con la classe imprenditoriale

Dopo 16 intensi anni di passione e successi, sembrerebbe arrivato al capolinea quello che appariva come un imprescindibile binomio, ovvero l’asse Nuova Gioiese – Rombolà. Il comunicato, anticipato dalla nostra redazione, (qui l’articolo di oggi pomeriggio) fatto pervenire, per mano e voce del consigliere di minoranza, nonché addetto stampa del team viola, Rosario Schiavone, durante il primo consiglio comunale svoltosi oggi, è stato tanto chiaro, quanto per certi versi sorprendente. Il presidente Rombolà ed il suo vice Calabrò, sono arrivati ad una decisione che, conoscendoli, mai avrebbero voluto prendere, ma che evidenzia un malessere oramai palese, nonché il reale momento di difficoltà che attraversa attualmente il calcio gioiese. Il titolo del sodalizio viola, nato nel 1967 e condotto dalla dimissionaria dirigenza dai campi polverosi della Seconda Categoria, a quelli blasonati della Serie D, viene ufficialmente consegnato al Comune, per mezzo di un documento messo agli atti a fine consiglio. La palla quindi, è proprio il caso di dirlo, passa adesso al nuovo sindaco Giuseppe Pedà ed alle forze imprenditoriali della Città. Il primo, infatti, avrà l’arduo compito di non far morire il calcio che conta nella capitale della Piana, non usando risorse finanziarie del comune (che tra l’altro non ci sono), è bene chiarirlo, ma sobbarcandosi la responsabilità di fare da intermediario e reperire i soggetti vogliosi di rilevare il sodalizio metaurino e magari portarlo, con una seria programmazione, anche in categorie superiori, come lo stesso primo cittadino si auspicava durante un incontro pubblico coi tifosi, tenuto in campagna elettorale. Ben più importante, poi, sarà il ruolo della classe imprenditoriale cittadina, soprattutto di quelle persone che si dicevano disposte ad investire fior di quattrini e guidare la prima squadra di Gioia Tauro, ma solo quando il presidente Rombolà si sarebbe messo da parte. Eccoli serviti, adesso non ci sono più alibi, il titolo è nelle mani del Comune, è un titolo sano, senza alcun debito, blasonato e che ha grandi potenzialità. Un titolo di Serie D che può essere rilevato a costo zero, un affarone se si pensa all’importanza di un campionato del genere, la quarta serie nazionale, l’anticamera del professionismo. Il tempo delle chiacchiere è finito, allora, tra otto giorni scadranno i termini per l’iscrizione in Serie D, poco più di una settimana, nella quale una delle poche belle realtà che esprime in nostro territorio ballerà in bilico, tra il concreto pericolo di scomparire dalla mappa del calcio dei grandi, oppure spiccare il volo verso traguardi molto ambiziosi. Se c’è gente che davvero ama la maglia viola, che pensa solo ai fatti concreti, esca fuori allo scoperto, lo faccia subito e continui a far splendere il nome Gioiese, altrimenti sarà il baratro e più di un elemento dovrà fare mea culpa.

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