Nuova Gioiese, il grido di allarme di Rombolà: «Il Polivalente è inagibile»

Problemi logistici e finanziari in vista della prossima stagione agonistica

Un “briefing” con la stampa in un noto locale della periferia cittadina per fare il punto della situazione in casa Nuova Gioiese dopo la fresca e brillante permanenza in serie D e per illustrare le difficoltà “logistiche” e “finanziarie” in vista della prossima stagione agonistica. Il presidente del sodalizio viola, Ferdinando Rombolà, accompagnato dal socio e cognato Carmelo Calabrò e dal direttore generale Rosario Panuccio (presenti pure Rombolà e Calabrò junior) ha lanciato un grido di allarme che certamente non fa sorridere i tifosi gioiesi ad una settimana esatta dalle elezioni comunali che si svolgeranno a Gioia Tauro. «Il Polivalente è inagibile – ha tuonato Rombolà – e per la prossima stagione o si completano i lavori richiesti da tempo e perfettamente a conoscenza dell’Ufficio tecnico del Comune di Gioia Tauro (costruzione di bagni per i disabili e l’allestimento di alcune pareti divisorie nei settori dello stadio) o la Gioiese sarà costretta a giocare le proprie partite casalinghe a porte chiuse o in caso più estremo lontano da Gioia». Il presidente viola ha avuto informale notizia da parte degli Organi competenti che alla sua società non saranno più concesse deroghe di alcun tipo per quanto riguarda lo stadio. In soldoni o il Polivalente si mette a norma oppure ciao ciao serie D. Rombolà, nell’incontro con la stampa, ha mandato un chiaro messaggio a tutti gli imprenditori di Gioia Tauro. «Se qualcuno è realmente interessato ad entrare nella nostra società – ha detto – è il benvenuto, l’importante è bussare direttamente alla nostra porta e non per il tramite di terze persone. La Nuova Gioiese è della città e come tale deve essere un patrimonio di tutti, con tutti gli onori e gli oneri che comportano la gestione di una società in serie D». Rombolà snocciola anche qualche cifra: «Servono almeno 350mila euro per la disputa di un campionato di serie D – ha rimarcato – una somma sostenibile non più interamente dall’attuale proprietà che non può garantire il terzo campionato di fila in serie D. È ovvio che il sottoscritto metterà a disposizione un budget di spesa, ma tale budget è pari ad un terzo di quello che necessita un campionato di  serie D. Trovo incredibile che i colossi industriali operanti nella nostra area non diano un valido e congruo contributo ad una società di calcio seria e propositiva come la Nuova Gioiese, che porta in alto ed in giro per tutto il Meridione il buon nome di Gioia Tauro». Insomma tanti nodi da slegare e non siamo nemmeno a Giugno. Facile dunque desumere che la questione Gioiese-stadio s’incanalerà in direzione Palazzo Sant’Ippolito, dove fra una settimana al massimo fra 21 giorni ci sarà il nuovo primo cittadino. Il risultato finale è quello che conta, ma per conseguirlo occorre lavorare e trovare nuovi sponsor o nuovi imprenditori pronti ad entrare in società insieme al duo Rombolà-Calabrò e con la consapevolezza che bisogna accelerare per risolvere i problemi attinenti lo stadio Polivalente (e non parliamo di copertura, i cui lavori sono bloccati oramai da tempo).

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