ALBERTO LATELLA: «DA TIFOSO GIOIESE DICO NO ALLA RINUNCIA ALLA SERIE C1, DA DIRIGENTE DI UNA SOCIETÀ NON MI ESPRIMO…»

Il gioiese Alberto Latella, diesse dell’Aspi Padre Monti Basket Polistena, in esclusiva su GioiaSport, si è soffermato su alcuni attuali temi caldi della pallacanestro gioiese e non solo, dimostrando come sempre ampia disponibilità.
Da gioiese, secondo Latella, la Cestistica di “patron” Muscolino ha fatto bene a rinunciare alla C dilettanti ?
«Da tifoso gioiese certamente dico no, perchè pensare di essere ad un solo passo dalla serie B, e poi ritrovarsi improvvisamente in C regionale lascia l’amaro in bocca; da dirigente di una società non mi esprimo perchè bisognerebbe essere dentro la società stessa per poter esprimere un giudizio».
L’acquisto della Viola da parte di Muscolino & Co. e la contestuale rinuncia alla serie c dilettanti della Gioiese operata dagli stessi soci hanno creato diversi malumori a Gioia anche di carattere politico. Una tua analisi ?
«L’operazione Viola credo sia senza dubbio un’ottima mossa sia dal punto di vista mediatico che anche e soprattutto dal punto di vista cestistico. La Viola è sempre stata il simbolo della Pallacanestro calabrese ai massimi livelli, quindi pensare che un gioiese sia a capo di questa gloriosa società è una cosa decisamente bella e positiva, l’altra faccia della medaglia è il futuro della Cestistica Gioiese che, come detto prima, si troverà a ripartire dalla C regionale, ma per quanto ho potuto capire non credo si tratti di una ripartenza, ma sarebbe forse più giusto dire che Gioia Tauro potrà essere un ottimo trampolino di lancio per i giovani locali che potrebbero trovare sbocco in serie maggiori anche grazie alla sinergia con la Viola. Per quanto concerne i malumori politici, credo che lo sport debba essere tenuto lontano dagli intrighi politici, semmai la politica dovrebbe interessarsi sempre e più di frequente delle sorti di tutte le società che operano nella città senza strumentalizzare episodi che possono anche essere non condivisi».
Secondo te a Gioia nel giro di poco tempo sarà possibile avere una struttura sportiva nuova e funzionale, sulla falsa riga dell’accogliente palasport di Polistena ?
«Ecco qui la politica dovrebbe essere presente e risentirsi se Gioia Tauro deve ancora continuare ad avere una struttura come il PalaMangione. Spero e mi auguro che presto si possa avere un Palazzetto dello sport degno di questo nome».
Da quando sei il ds dell’Aspi Polistena non hai mai affrontato la squadra della tua città della quale sei anche uno dei fondatori. Quest’anno è previsto questo inedito derby della piana appunto Gioiese-Polistena in C regionale: sarà una gara come le altre oppure sfidare la “tua” Gioiese rappresenterà qualcosa di speciale ?
«Certamente personalmente sarà un’emozione particolare soprattutto qui a Gioia Tauro è inutile nasconderlo, da “emigrato” ritornare a giocare contro la prima squadra di Gioia sarà appunto emozionante, cestisticamente una partita come le altre».
Che tipo di campionato si è prefisso l’Aspi Polistena ?
«L’Aspi nella stagione 2010/11 vuole confermare quanto di buono fatto nel primo campionato di C regionale lo scorso anno, magari riconfermando il blocco degli ultimi due anni. Con 2/3 innesti nuovi di qualità speriamo di poter rimanere tra le prime quattro del nostro girone. Attendiamo alcune risposte da determinati giocatori per definire la rosa, e non da ultimo speriamo di poter confermare anche il gioiese Palumbo che tanto bene ha fatto lo scorso anno».
La politica della Vs. società è quella di far crescere i giovani, potenziando il settore giovanile. Ma considerando che Polistena ha un Palasport accogliente e funzionale, si potrebbe pensare a qualcosa in più della C regionale nell’immediato futuro ?
«Come bene hai detto la nostra politica è improntata soprattutto al settore giovanile, cosa che ancor di più cureremo quest’anno, facendo un lavoro capillare anche nelle scuole dei paesi viciniori; l’egregio lavoro fatto da coach Brosio con la grandissima collaborazione di Giovanni Marafioti (persona dalle qualità sia cestistiche che professionali fuori dal comune) con il quale stiamo portando avanti anche un piano di marketing che ci possa permettere di andare avanti con le sole nostre forze, dovrebbe permetterci di arrivare a quota 100 ragazzi del settore giovanile. Il progetto per l’immediato futuro c’è, e se andranno in porto i nostri disegni, non ti nascondo che nel giro di 2/3 anni potremmo tentare di calcare palcoscenici diversi».
Di recente sono state apportate innumerevoli modifiche al regolamento della pallacanestro. Secondo il tuo metro di valutazione è stato un passo dovuto, oppure si poteva fare tranquillamente a meno ?
«Per quanto riguarda le innovazioni al regolamento direi che bisogna scinderlo in due fasi diverse: la prima relativa al rettangolo di gioco, alla distanza del tiro da 3 punti ed ai secondi della durata delle azioni, insomma per dirla in due parole ci avviciniamo ai regolamenti NBA sempre di più; la seconda, molto pesante per tantissime società, relativa agli svincoli di tutti gli atleti e ai relativi costi di tesseramento per singolo atleta che sono una vera e propria mannaia puntata sulle società, tanto per fare un esempio per una squadra di C regionale che tessera 4/5 nuovi atleti paghera’ qualcosa come 7000/8000 euro alla federazione, se poi pensiamo a tesseramenti nella C dilettanti dovremmo parlare di 18000/20000 euro, va da se che la gestione di una società diventa sempre più difficile cosi. Qui la federazione dovrebbe intervenire e calmierare questi costi altrimenti si rischia il tracollo di moltissimi club».

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