Una Gioiese di ferro blocca il gigante Akragas

I viola impattano 0-0 con la vice capolista

NUOVA GIOIESE (4-4-2): Panuccio, Cosoleto, D’Angelo, Taverniti, Gambi; G.Crucitti, Somma, A.Crucitti, De Angelis (42′ st Gentilesca); Manfrellotti, Zampaglione. In panchina: Simonetta, Condomitti, Capria, Saccà, Vitale, Fiorino, Trentinella. All.: Viola
AKRAGAS (4-2-4): D’Alessandro, De Rossi, Maraucci, Chiavaro,Vindigni; Baiocco, Risolo; Tiscione (29′ st Savanarola), Meloni, Tresor, Catania (20′ st Longoni). In panchina: Lo Monaco, Terminiello, Napoli, Arena, Salemi, Butticè. All.: Feola
ARBITRO:
Ayroldi di Molfetta (Falco e Rega di Bari)
NOTE: Giornata nuvolosa, terreno di gioco in pessime condizioni. Spettatori presenti 1000 circa, di cui 70 ospiti. Espulso dalla panchina il secondo portiere Simonetta (NG). Ammoniti: Cosoleto Somma, A. Crucitti, De Angelis (NG), Tresor e Baiocco (A); angoli 3 a 2 per la Nuova Gioiese; recupero: 3’ pt e 3’ st.

Vi vogliamo così! Il coro dei tifosi viola a fine gara riassume a dovere la grande prova offerta dalla Nuova Gioiese contro la vice capolista Akragas. Una prova di grinta, cuore e voglia di lottare. Non inganni il punteggio finale, perché lo 0-0 scaturito è stato tutt’altro che scialbo, anzi, a sprazzi, ha divertito il numeroso pubblico presente sugli spalti del “P. Stanganelli”. Alla vigilia del match, il classico testacoda faceva presagire una vittoria facile dei giganti di Agrigento, i quali avevano il vantaggio di conoscere già il risultato dell’antagonista/capolista Torrecuso (bloccata sabato sul pari, in casa della Frattese). Ma la squadra di Gioia Tauro, galvanizzata dall’exploit di Montalto, pare avere ritrovato la verve smarrita e, soprattutto, la grinta che occorre per salvarsi in un campionato così difficile come questo. Incredibile la metamorfosi del team caro al presidente Rombolà che, in una settimana, è passato dalle feroci e sacrosante critiche di Piraino, agli applausi scroscianti e convinti, subito dopo il triplice fischio del sig. Ayroldi di Molfetta. Di contro, l’Akragas, se vuole raggiungere l’obbiettivo dichiarato della Lega Pro, deve dare di più, visto e considerato l’organico messo a disposizione di mister Feola. E lo stesso trainer campano non si nasconde dietro un dito, a fine gara, evidenziando l’impossibilità di giocare palla a terra su di un campo ridotto in pessime condizioni,

Un'azione di gioco (foto R. Saverino)

Un’azione di gioco
foto R. Saverino

ma allo stesso tempo criticando l’operato della propria squadra che deve cambiare atteggiamento se vuol davvero vincere questo campionato. CRONACA: la gara offre spunti tattici interessanti da ambo le parti. La Gioiese è costretta a rinunciare al “totem” Zecchinato, appiedato dal giudice sportivo per due giornate e, pertanto, mister Viola si affida al duo Zampaglione – Manfrellotti in avanti (entrambi a fine partita risulteranno tra i migliori in campo), allestendo una retroguardia più esperta ed affidando le chiavi del centrocampo ai due fratelli Crucitti. Totò in cabina di regia e Giuseppe nelle vesti d’incursore, sull’out di destra. Mister Feola, sul fronte opposto, si affida all’offensivo 4-2-fantasia, ovvero l’eterno Baiocco quale motorino inesauribile a reggere l’intero centrocampo e, davanti, quattro bocche di fuoco da paura. Tiscione e Catania larghi, Dezai a svariare su tutto il fronte d’attacco e Meloni quale punta di riferimento. Proprio quest’ultimo al 13′ fa annotare la prima conclusione dell’incontro, ma la sforbiciata del n° 9 biancoazzurro è facile preda di Panuccio. Il possesso palla è quasi sempre degli ospiti, ma è un possesso sterile che difficilmente riesce a fare breccia tra linee dei padroni di casa, che giocano sempre molto corti, forse un po troppo schiacciati, ma impeccabili dal punto di vista difensivo. Pertanto, per vedere la seconda conclusione in porta, bisogna aspettare il 35′, quando Catania si gira in un fazzoletto e da fuori area colpisce il montante della porta difesa da Panuccio. Al 45′ arriva la prima conclusione dei padroni di casa che ci provano con Somma da fuori area, ma la mira è imprecisa. Nella ripresa il copione non cambia più di tanto, l’Akragas mantiene uno sterile possesso palla ed i viola lottano su ogni pallone. Quasi sempre i due attaccanti, Zampaglione e Manfrellotti, si sacrificano, ripiegando sulla mediana per, poi, ripartire in contropiede. Il bomber di Saline recupera palloni al pari di un centrocampista, mentre Manfrellotti con la sua cattiveria agonistica innervosisce non poco un giocatore esperto come Baiocco, che, non di rado, è costretto a ricorrere alle maniere forti per fermare il ragazzo campano. Negli ultimi 13′, infatti, la partita si fa più concitata ed i siciliani provano il tutto per tutto, a volte tentando d’innervosire gli avversari. Al 36′ un colpo di testa di Meloni si stampa sulla traversa, mentre al 38′ ci prova Vindigni che spara alto sulla traversa. Al 40′, però, i metaurini potrebbero fare il colpo grosso, se il direttore di gara non annullasse un gol a Zampaglione, per presunto fallo di Manfrellotti. Una decisione apparsa ai più errata, che strozza l’urlo in gola ai tifosi viola. Gli ultimi scampoli di gara sono tutti di marca viola ed al triplice fischio l’abbraccio del pubblico di casa è convinto. Questa squadra sembra aver ritrovato la compattezza giusta, l’unità del gruppo e la consapevolezza nei propri mezzi. La strada verso la salvezza è ancora lunga e tortuosa ma, lottando col cuore, ogni traguardo è ampiamente alla portata.

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