Bagalà in difesa di Tavecchio: «Accuse di razzismo fuori luogo»

Da Domenico Bagalà riceviamo e pubblichiamo:

Domenico Bagalà

«Le accuse di razzismo mosse nei suoi confronti mi sembrano sproporzionate e fuori luogo, considerando il supporto costante e la collaborazione offerta dalla Lega Nazionale Dilettanti da lui presieduta. Lo scorso inverno ci sono state donate proprio dalla Lnd Comitato Regionale Calabria numerose coperte che hanno permesso a molti ragazzi di potersi riparare dal gelo e, proprio in questo periodo, è attiva una rete di solidarietà – costituita da tutte le società calcistiche regionali – con l’obiettivo di raccogliere viveri e beni di prima necessità perché i ragazzi, e coloro che ne condividono il vissuto, possano affrontare il prossimo inverno. La nostra squadra, per chi non lo sapesse, è formata interamente da extracomunitari provenienti dall’Africa che vivono in un territorio difficile come quello della Piana di Gioia Tauro, in condizioni precarie, alloggi di fortuna e condizioni igienico-sanitarie e umanitarie quasi completamente assenti, lavorando e vivendo in condizione di schiavitù.

La creazione di questa squadra, che ha ben figurato nel campionato di Terza Categoria calabrese, ha permesso a tanti ragazzi, in fuga dalla miseria e dalle guerre, di trovare nel calcio una risposta alla necessità di integrazione, socializzazione e partecipazione. Grazie a questa opportunità, i ragazzi hanno avuto modo di riscoprirsi e sperimentarsi, individualmente e socialmente, anche in un mondo e una cultura nuova, lontana e, al contempo, difficile. Grazie a questo progetto diversi ragazzi sono riusciti a trovare un posto di lavoro in aziende locali. Il tutto senza fini di lucro da parte nostra. Per questo siamo e saremo sempre grati alla Lnd e a Tavecchio che hanno accolto il nostro progetto con tanto entusiasmo. Le accuse mosse a suo carico in questi giorni ci sembrano esagerate e futili visto quanto accade giornalmente nel Mediterraneo, attraversato da uomini, donne e bambini che inseguono il sogno di una vita migliore anche a costo della morte in mare o del dolore di una schiavitù eterna sulla terraferma. Sarebbe auspicabile che le istituzioni sportive, insieme, collaborassero proprio perché il calcio possa continuare a fornire risposte solidali e di intervento, per migliorare e migliorarsi insieme ai volti dei ragazzi e delle ragazze che lo rendono possibile: il cambiamento che la Koa Bosco rappresenta, e di cui il calcio tutto può diventare il motore, non può avvenire se non attraverso la collaborazione e la sinergia tra le diversità. Perché lo sport superi ostilità, conflitti e distanze. Perché lo sport non ha colore».

Domenico Bagalà

Direttore Generale Koa Bosco

Vincitore del premio “Il Campione per l’Integrazione” City Angels 2014

 

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