Rombolà: «O vendiamo 200 abbonamenti o niente squadra»

Formato un "comitato" per la vendita delle tessere viola

Nando Rombolà

Prima la raggelante comunicazione: «In queste condizioni non scrivo la squadra». Poi il “pressing” di alcuni tifosi che hanno istituito una sorta di “comitato” per la vendita degli abbonamenti: «Ancora una settimana e se non dovesse raggiungersi la quota di 200 tessere vendute – questo il diktat di Rombolà – il sottoscritto non ratificherà l’iscrizione al prossimo campionato di serie D». Il presidente della Nuova Gioiese chiama in causa la città, dalla quale si aspetta un contributo, un attestato di fiducia per il lavoro svolto in questi anni. «Qualche paese limitrofo mi ha chiesto il titolo, nessun altro imprenditore cittadino ha dimostrato interesse verso la Nuova Gioiese» le altre chiose conferenziali di Ferdinando Rombolà. L’incontro di ieri tenuto presso Sala Fallara, purtroppo, non ha dato gli esiti sperati per quel che riguarda il pubblico presente (da rimarcare l’assenza di tutta la classe imprenditoriale gioiese). I soliti volti che hanno dapprima sentito “l’arringa” di Rombolà e successivamente hanno chiesto a gran voce (in particolare Cosimo Altomonte, Angelo Guerrisi e Roberto Tilotta) al “patron” metaurino di soprassedere da un’eventuale rinuncia alla serie D. I numeri, vendita degli abbonamenti alla mano, sono bassi, anche se onestamente (fiducia e credibilità nei confronti della società a parte) allo stato non si può pretendere di più. L’input potrebbe arrivare in settimana se veramente inizieranno i lavori allo stadio Polivalente per la costruzione della copertura sulla tribuna centrale. Un’opera imprescindibile che potrebbe avere anche dei risvolti importanti sulla “voglia” del tifoso gioiese di sottoscrivere o meno l’abbonamento al costo di 80 euro (in realtà sono appena 20 euro, perché l’abbonamento sarà dotato di un bonus di 60 euro spendibile in diversi punti commerciali della Città). Mancava il tecnico Mario Dal Torrione: un’assenza pesante anche se il diretto interessato, interpellato telefonicamente nella serata di sabato, ha gettato immediatamente acqua sul fuoco, asserendo di essere stato impegnato altrove per “motivi personali”. Il presidente Rombolà ha comunicato ai quaranta tifosi presenti a Sala Fallara che allo stato «sono stati venduti 91 abbonamenti,  un numero ridicolo considerate le potenzialità di Gioia Tauro» che stride con la prima naturale scadenza e cioè quella del 7 luglio, giorno in cui il numero uno del sodalizio viola dovrà provvedere all’iscrizione della Nuova Gioiese al prossimo torneo di serie D con un contestuale versamento di 19mila euro. Rombolà chiede passione e sostegno verso la sua creatura, si aspetta almeno 200 anime che diano impulso alla squadra con gli abbonamenti. Confida anche sulla promessa dei Commissari che gli hanno garantito l’immediato avvio dei lavori per la costruzione della copertura (addirittura si vocifera che questi lavori dovrebbero iniziare tra domani e martedì). All’uopo non è mancata una “stoccatina” nei confronti dell’amministrazione Bellofiore, colpevole ad avviso di Rombolà di «non essere stata affatto vicina alla Nuova Gioiese». Fra una settimana si conoscerà il destino della prima squadra di Gioia Tauro. O dentro o fuori, d’altronde il tempo scorre inesorabile, la serie D non è l’Eccellenza calabrese, occorre tempo per programmare e soprattutto è fondamentale allestire una compagine che non faccia brutte figure e riesca a lottare per raggiungere senza troppi patemi il traguardo della salvezza. Una settimana di passione per capire se il calcio a Gioia Tauro continuerà oppure se dovrà nuovamente ripartire da zero.

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