Clamoroso: chiuso il “Cesare Giordano”

Emessa l'ordinanza comunale n. 62 prot. 7983 di inagibilità e chiusura temporanea dell'impianto di via Rimembranze

un’immagine del Cesare Giordano, da oggi malinconicamente “chiuso”

il liquame sversato qualche settimana fa al Cesare Giordano (foto Inquietonotizie.it)

I disordini scoppiati in occasione dell’incontro di seconda categoria tra Marines e Val Gallico, terminato sul campo con la vittoria dei locali, hanno indotto il Commissariato di Pubblica Sicurezza a chiedere la chiusura del rettangolo di gioco del Cesare Giordano. In settimana infatti è stato effettuato un sopralluogo dai vertici della Polizia di Stato presso la vecchia struttura di via Rimembranze che ha dato un esito oltre modo negativo. Il Cesare Giordano, così com’è, non è un campo idoneo – per le basilari norme di sicurezza – per ospitare un incontro di calcio. È stata emessa, pertanto, in data odierna a firma dell’arch. Francesco Mangione l’ordinanza comunale n. 62 prot. 7983 di inagibilità e chiusura temporanea del vecchio impianto calcistico cittadino e che recita tra l’altro che il Cesare Giordano è attanagliato da problematiche relative “al cattivo stato di funzionamento delle reti fognarie all’interno del campo sportivo e che sussistono evidenti elementi di pericolo e situazioni che mettono a repentaglio la salute e la sicurezza degli utenti-utilizzatori dell’impianto in questione”. Carenze strutturali note da tempo ed esistenti fin dall’inizio dell’attuale stagione agonistica (settembre 2013, senza voler andare troppo a ritroso nel tempo) cioè quando sono iniziati i campionati dilettantistici (bastava entrare negli spogliatoi per rendersi conto della vergogna che circondava il “Giordano” senza dimenticare le sterpaglie presenti ai lati del campo, la rete di recinzione arrugginita, pericolosa e facilmente scavalcabile etc). La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata domenica dopo le problematiche di ordine pubblico scoppiate tra Marines e Val Gallico e che hanno indotto il presidente della società reggina a sporgere formale denuncia per l’aggressione subita. Fatto sta che il glorioso “Cesare Giordano”, prima maltrattato dalla demolizione delle mura di cinta, poi vilipeso dal liquame scaricato qualche settimana addietro in seguito ad una “normale” operazione di spurgo di un tombino, non può essere più definito un campo di calcio aperto al pubblico. E pensare che il teatro dei sogni dell’AC Gioiese negli anni ’80 doveva ridiventare una sorta di “bomboniera” quasi in contemporanea con la costruzione della copertura al Polivalente di c.da Lacchi.

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