C’era una volta l’album Panini, simbolo di un calcio diverso, un calcio che faceva innamorare tanti ragazzi, sognanti davanti l’immagine di Maradona, Van Basten, Zico o Maldini. C’era una volta e c’è ancora, anche se lo sport più bello del mondo è cambiato, anche se non esistono le bandiere, anche se un calciatore cambia due o tre squadre in un anno ed è molto più difficile fare una raccolta come accadeva 20 o 30 anni fa. Il fascino dell’album panini, però, con quella icona, rappresentata dalla rovesciata di Carlo Parola, resiste nel tempo ed è motivo di orgoglio per un tifoso poter collezionare la figurina della propria squadra del cuore, gioire nello scartare il pacchetto e vedere quei colori brillare su tutti. Poco importa se la pagina non è quella della Serie A, ma solo una delle ultime dell’album, quella riservata ai dilettanti. Per la seconda volta nella storia, lo scudetto della Gioiese fa parte dell’almanacco più famoso. La prima risale alla stagione 1982/83, pagina 88, dedicata al campionato di C2, dove milita la gloriosa A.C. Gioiese, condotta dal prof. Scoglio nell’elite del professionismo. Oggi, la pagina è la 121, quella dedicata alla Serie D, l’anticamera del calcio professionistico, laddove mlitano compagini che hanno fatto la storia del calcio italiano come Triestina e Piacenza. Lo scudetto è cambiato, la società è la “giovane” Nuova Gioiese, ma rappresenta sempre, con grande orgoglio, la Città di Gioia Tauro, i colori viola e bianco, simbolo di appartenenza ad un pezzo di storia dello sport meridionale.
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