La Calabria ai piedi della Gioiese

Viola primi tra le calabresi in serie D

lcnuova_gioieseUn sogno? Un’utopia? Fumo negli occhi? No, nulla di tutto questo! Calabria=Gioiese e Gioiese=Calabria, cambia poco. Dopo Reggina, Crotone, Catanzaro, Cosenza e Vigor Lamezia (le cinque consorelle del professionismo) arriva la Gioiese (considerando la gerarchia in graduatoria nel girone I della serie D). E pensare che dopo i trionfali anni ’80 e ’90 si era giunti ad un inarrestabile e vergognoso declino prima però dell’ascesa di una società giovane (l’anno di nascita è il 1967) che partendo dalla seconda categoria è riuscita a tagliare il traguardo della serie D. La Gioiese o Nuova Gioiese, chiamatela come volete, è una splendida e concreta realtà della Città di Gioia Tauro con buona pace per quella sparuta minoranza (detrattori abituali, benpensanti di lungo corso ma con tantissimi scheletri nell’armadio e via discorrendo) che quotidianamente incassano i colpi inferti da questo perfetto giocattolo costruito dal presidente Nando Rombolà con grande sacrificio ma nello stesso tempo con smisurata passione e gestito impeccabilmente dal tecnico Mario Dal Torrione. La Gioiese è la prima squadra tra le calabresi nel girone I della serie D, la classifica dice questo e si sa di fronte ai numeri c’è ben poco da dire. Il responso del campo quando siamo arrivati a ridosso della 13ª giornata di campionato ha un sapore dolce per la compagine di Gioia Tauro: terza in graduatoria a pari punti con la Cavese, dietro due corazzate del calibro di Savoia e Akragas. Numeri impressionanti per una squadra che si è affacciata nell’anticamera del professionismo con l’etichetta di “matricola” e che invece di “matricola” ha ben poco per quello che fa vedere sul campo. Ottima organizzazione di gioco, gruppo coeso e determinato e personalità da vendere, questa Gioiese è il fiore all’occhiello di tutti i gioiesi anche di coloro che vivono all’estero e che, attraverso i social network, celebrano le gesta del team metaurino. Giuseppe Scullino, un tifoso viola “old style” da diversi anni in Germania scrive su Facebook: «Grazie presidente per quello che stai facendo per la squadra; per noi all’estero è un sogno vedere la Gioiese in questi livelli…forza Gioiese». Ed ancora il “gioitano” Sam Caratozzolo direttamente dall’Australia: «Dalla terra dei canguri con il viola nel cuore». Insomma un contagio “universale” grazie al ritrovato blasone della Gioiese. Domenica col Savoia si ritorna indietro nel tempo, ai tempi della vecchia serie C2. Gioiese-Savoia, Gioia Tauro contro Torre Annunziata, è una partita di Lega Pro senza ombra di dubbio: due squadre e due città di elevata tradizione calcistica che si sfideranno in una partita senza esclusione di colpi. Il colpo d’occhio sarà fantastico da una parte e dall’altra: i tifosi oplontini saranno accolti nel Capoluogo della Piana con grande sportività e ospitalità da parte del pubblico viola che in dodici giornate di campionato ha dato lezioni di fair play, dimostrando di aver raggiunto una maturità senza precedenti.

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