Querelle Gioia 1974: Intervista a Giuseppe Lappano, presidente FIT Calabria

Il C.T. Gioia 1974 è un piccolo gioiello, la Calabria non può permettersi il lusso di perderlo

Di seguito proponiamo un’intervista fatta dal collega Domenico Latino al Presidente FIT Calabria Giuseppe Lappano, articolo tratto dall’edizione di Gazzetta del Sud del 06/09/2013.

D: E’ al corrente della diatriba tra il circolo Gioia 1974 e l’amministrazione comunale?

R: Sto seguendo con particolare preoccupazione, anche per conto della Federazione, le vicende del circolo Ho informato degli sviluppi anche il vice presidente della FIT Monaco con il quale saremmo voluti venire in visita al circolo, insieme al presidente del CONI regionale Praticò anche per interloquire con l’Amministrazione comunale. Non lo abbiamo fatto per rispetto delle azioni legali che avevano già avuto corso.-

D: Cosa rappresenta per il Comitato regionale il circolo Gioia 1974?

Il Circolo è regolarmente affiliato alla Federazione dal 2 febbraio 2007, attualmente vanta un consistente numero di soci (161), ha una scuola tennis molto ben avviata (80 ragazzi) che è diretta dall’Istruttore di 2° livello Giulio Benestare (che attualmente sta svolgendo il corso di Maestro Nazionale) e dal maestro nazionale Nunzio Di Pietro, coadiuvati da altri istruttori e preparatori fisici tutti regolarmente abilitati dalla FIT per lo svolgimento delle loro mansioni.

E’ un circolo che ci sta dando particolari soddisfazioni perché nel corso della sua fin’ora relativamente breve attività, ha ottenuto straordinari risultati agonistici ed organizzativi che altri affiliati con un’anzianità molto superiore non sono mai riusciti ad acquisire, tra questi cito i più significativi : A) dalla serie “D3” maschile ha vinto tutti i campionati ai quali ha partecipato arrivando alla serie “C”, ottenendo nell’anno in corso la vittoria nella fase regionale e ben figurando nella successiva fase nazionale; B) nella categoria Over “35” maschile, una delle più qualificate e concorrenziali in assoluto, ha raggiunto, prima volta assoluta per un circolo calabrese, la final four nazionale classificandosi al terzo posto proprio nell’anno in corso; C) nel settore femminile, nell’anno 2012, ha ottenuto l’eccezionale risultato di vincere la serie “C” calabrese alla prima partecipazione al campionato riuscendo successivamente a superare anche un turno nel tabellone nazionale; D) alcuni suoi atleti tesserati agonistici si sono, nel corso di questi anni, laureati campioni regionali nelle rispettive categorie di età e classifiche e il CT Gioia 1974 ha costantemente organizzato ogni anno un torneo open che, come più volte ho sottolineato in diverse occasioni pubbliche, è diventato, grazie allo straordinario impegno di tutti i dirigenti e dei soci, il migliore promosso nella nostra regione; F) la sua squadra under 8 si è classificata al quinto posto nel torneo di macroarea di quest’anno; G) un suo dirigente è stato eletto a far parte del Comitato Regionale Calabro in occasione dell’ultima assemblea tenutasi a Cosenza il 14 ottobre 2012 e H) un suo giudice di sedia è stato premiato lo scorso anno come il migliore della Regione, ciò a dimostrazione che il lavoro svolto in questi anni dal sodalizio gioiese è riconosciuto di qualità anche dagli altri affiliati alla FIT. In altri termini l’impensabile perdita o ridimensionamento dell’attività di questo circolo sarebbe per il tennis calabrese un danno ingente.-

D: Avete pensato ad una qualche iniziativa a tutela del circolo?  

R: Il Comitato aveva deciso di intervenire nel giudizio amministrativo avanti promosso dal Gioia 1974 al TAR di Reggio Calabria perché ha un più che legittimo interesse a far si che questo circolo continui a svolgere la sua opera a vantaggio del tennis calabrese e nazionale, ma siamo stati sconsigliati dal nostro avvocato che paventa la possibilità di un rinvio della decisione sulla sospensiva che potrebbe tradursi in un danno  per il buon esito del ricorso.

D: Ha avuto modo di conoscere direttamente la realtà del Gioia 1974?

R: Il Circolo ha una gestione esemplare, costantemente in regola con tutte le disposizioni federali, e per di più mantiene nei riguardi di tutti un comportamento eccezionale. Ogni volta – e non sono poche – che sono stato a Gioia Tauro, ho avuto modo di riscontrare che tra i soci c’è lo spirito giusto per raggiungere grandi obiettivi; una frequenza di bambini, allievi tennisti e non, che assicura una leva importante per il futuro e un incessante lavoro anche in ambito culturale e sociale, aperto a tutte le componenti della società, che è la migliore strada per divulgare i valori dello sport dei quali si ha un gran bisogno per migliorare la coscienza civile del nostro territorio.

D: Il sindaco di Gioia Tauro ha detto che anche se il circolo dovrà lasciare i campi, il tennis a Gioia continuerà.

R: Il tennis è uno sport ad elevato tasso tecnico che non può decollare se non con l’apporto di conoscenze specialistiche per cui è impensabile lasciarne l’organizzazione a persone non qualificate. Per questo motivo praticamente non esistono impianti che siano gestiti da enti pubblici ed anche gli impianti pubblici, in tutta Italia, vengono affidati a circoli. I campi in terra battuta richiedono una continua e dispendiosa manutenzione e la scuola tennis, le iniziative sportive e i campionati agonistici non possono essere organizzati senza l’apporto, anche economico dei soci, specie se competenti e appassionati come quelli di Gioia Tauro.

Del resto io sono stato a Gioia Tauro da giocatore e da dirigente nel periodo in cui non c’era il circolo e ho toccato con mano la metamorfosi. C’era un vecchio campo in pessime condizioni, contornato da sterpaglie e un rudere fatiscente con un bagno che fungeva anche da spogliatoio. Ora c’è una struttura funzionale e accogliente, arredata con gusto, un piccolo gioiello in sintonia con i migliori circoli italiani. La Calabria non può permettersi il lusso di perderlo.

© Riproduzione riservata