Mario Dal Torrione: «Abbiamo voglia di far bene»

Intervista a "mister D" a pochi giorni dall'inizio del campionato

A pochi giorni dallo start della Serie D 2013/2014 abbiamo raccolto gli umori e le sensazioni di colui il quale, a Gioia Tauro, è stato già ribattezzato col nomignolo di “Mister D”. D come Dal Torrione, D come la categoria che è riuscito a riportare in riva al Petrace, a distanza di quasi vent’anni dall’ultima volta. Ed anche quando la mitica A.C. Gioiese stravinceva il torneo di Eccellenza 1993/94, tra le fila viola figurava il nome di Mario Dal Torrione, allora centrocampista arcigno e di gran temperamento. Le qualità che ha portato con se in panchina, laddove non nasconde una certa emozione nel condurre la propria squadra del cuore in un campionato di grande blasone come quello che sta per iniziare. Mister, la Nuova Gioiese si affaccia ad un torneo inedito, complicato, ma tanto affascinante. Quali sono le tue aspettative personali a tal riguardo? Mah, sicuramente voglio cercare di far bene, insieme alla società, in modo da riuscire nell’intento di mantenere la squadra in questo campionato così prestigioso. mariodaltorrioneA tuo avviso, seppur essendo una matricola non si conoscono molto bene le avversarie, chi sono le favorite alla vittoria finale? Le squadre campane, sicuramente sono tutte temibili, soprattutto Savoia, Agropoli, Battipagliese e Cavese. Sono tutte piazze storiche, con alle spalle grosse città. Reputo che loro, insieme all’Akragas, possano fare la parte del leone, anche se non tutti possono lottare al vertice. Il ruolo di outsider, invece, chi potrebbe assumerlo? Il calcio, si sa, non è una scienza esatta e poi questo è un campionato particolare dove, inizialmente, è quasi impossibile stabilire i ruoli precisi. Reputo, perciò, che le outsider usciranno fuori strada facendo e non siano pronosticabili prima. Come giudichi il mercato condotto dalla tua dirigenza? Ci ha soddisfatto, abbiamo mantenuto l’intelaiatura dell’anno scorso e stiamo cercando di recuperare bene alcuni nuovi innesti che finora sono venuti a mancare, come Totò Crucitti ed ultimamente Iannelli. Per il momento partiamo così, poi strada facendo vedremo se apporre qualche accorgimento o meno. Se dovessi fare un nome, chi eleggeresti come calciatore simbolo del girone I della Serie D? Ce ne sono parecchi; Piemontese potrebbe essere uno di questi. Conosci qualche giovane promettente che c’è nel torneo? Quale, invece, quello della tua squadra che potrebbe esplodere? Anche sui giovani, bisogna dare loro il tempo di crescere e non si può giudicare allo stato attuale. I nostri, ad esempio, possono fare bene tutti, penso a Condomitti, Cosoleto o Castellano.

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