Mattiani: «Perchè è convenzionata soltanto la Banca Popolare di Crotone?»

«Dilettanti, quale futuro?» Le risposte del presidente del Taureana

Continua con Domenico Mattiani, presidente del Taureana, il viaggio all’interno del calcio dilettantistico calabrese, ideato da GioiaSport insieme ad Antonello Merenda (Universo Dilettanti) e ReggioNelPallone (www.reggionelpallone.it). Abbiamo sintetizzato le problematiche che ai nostri occhi appaiono di maggior rilievo, decidendo di sottoporle, attraverso 4 domande, sia ai vertici istituzionali che ai Presidenti delle società interessate. Fino al mese di luglio, pubblicheremo gli interventi degli attori protagonisti, o se preferite di coloro i quali finanziano direttamente questa variegata ed appassionante realtà.

1) Il patto anticrisi tra il Presidente Tavecchio e le banche, che consiste in un microcredito da 10.000 euro a tasso agevolato, garantisce le iscrizioni ai campionati e quindi protegge la federazione dall’emorragia di rinunce; secondo Lei non si sarebbero potute adottare altre iniziative, tipo quella di chiedere ‘soccorso’ al calcio professionistico?

Il ricorso al micro-credito è un’idea valida, si tratta però di un piccolo passo avanti verso la soluzione del problema. Il calcio dilettantistico rischia seriamente di sparire, la Lega avrebbe potuto adottare anche altre iniziative. In certe occasioni le società si ritrovano a pagare multe per futili motivi, queste uscite pesano sul bilancio. Vorrei sapere inoltre perchè è convenzionata soltanto la Banca Popolare di Crotone, si sarebbe potuto estendere anche ad altri istituti di credito.

2) Il Presidente Tavecchio si è spesso confrontato con Befera, capo dell’agenzia delle entrate, ai fini di ammorbidire una massiccia azione accertatrice che nell’intero stivale ha coinvolto centinaia di società; è pacifico che il futuro del dilettantismo si giochi proprio su questa partita, relativa alle fatturazioni per sponsorizzazioni sino all’importo di 200.000 euro. Quale è il suo pensiero in merito?

Con tutto il rispetto per Befera, credo che non essendo mai stato presidente di una squadra dilettantistica certe dinamiche possano sfuggirgli. In ogni caso, credo che la soglia si sarebbe potuta alzare sino a 300 mila euro, anche se ormai trovare sponsor è sempre più difficile.

3) Capitolo allenatori. Esiste una regola che protegge il rapporto lavorativo tra società e tecnici, i quali attraverso una specifica vertenza, riescono a recuperare l’intera somma pattuita pur essendo stati esonerati. Allo stesso tempo, diversi calciatori impegnati nove mesi a servizio della stessa società di appartenenza, spesso vengono retribuiti soltanto tre mesi, mentre l’allenatore che lavora tre mesi incassa il corrispettivo di nove mesi. Ritiene che siamo in presenza di una disparità di trattamento? In tal caso, quali soluzioni suggerisce?

Si, esiste una disparità di trattamento. Vado contro i miei interessi, ma se un allenatore può fare ricorso attraverso una vertenza, allora dovrebbero poterlo fare anche i giocatori. Noi della Taureana promettiamo rimborsi spese magari non elevati, ma li manteniamo. Questo dovrebbe essere il principio di tutte le società, non trovo corretto promettere delle cifre che poi non vengono mantenute.

4) Capitolo calciatori. Meritocrazia e minutaggio, dovrebbero rappresentare le componenti basilari nella valutazione del rapporto economico tra società e calciatori. Sarebbe opportuno rispolverare il concetto del premio partita ed eventuali bonus legati agli obiettivi personali e di squadra, convertendo così il rapporto derivante dall’ingaggio fisso?

Il premio partita può servire per stimolare ulteriormente i giocatori, sono favorevole alla sua utilizzazione. Quanto ai bonus, noi del Taureana abbiamo già concordato un piccolo premio con il gruppo, tutti i giocatori trarranno benefici economici se riusciremo ad ottenere la salvezza, che per noi equivale a uno scudetto.

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