Galletta: «Occorre stabilire un rimborso spese fisso»

«Dilettanti, quale futuro?» Le risposte del presidente del Brancaleone

Continua con Carlo Galletta, presidente del Brancaleone, il viaggio all’interno del calcio dilettantistico calabrese, ideato da GioiaSport insieme ad Antonello Merenda (Universo Dilettanti) e ReggioNelPallone (www.reggionelpallone.it). Abbiamo sintetizzato le problematiche che ai nostri occhi appaiono di maggior rilievo, decidendo di sottoporle, attraverso 4 domande, sia ai vertici istituzionali che ai Presidenti delle società interessate. Fino al mese di luglio, pubblicheremo gli interventi degli attori protagonisti, o se preferite di coloro i quali finanziano direttamente questa variegata ed appassionante realtà.

1) Il patto anticrisi tra il Presidente Tavecchio e le banche, che consiste in un microcredito da 10.000 euro a tasso agevolato, garantisce le iscrizioni ai campionati e quindi protegge la federazione dall’emorragia di rinunce; secondo Lei non si sarebbero potute adottare altre iniziative, tipo quella di chiedere ‘soccorso’ al calcio professionistico?

Non risolve il problema perchè la gestione di un campionato  prevede ulteriori spese legate ai rimborsi dei calciatori, vestiario, trasferte e nel nostro caso finanche il mantenimento del l’impianto sportivo poichè i  comuni non possono permettersi più nemmeno un custode.

2) Il Presidente Tavecchio si è spesso confrontato con Befera, capo dell’agenzia delle entrate, ai fini di ammorbidire una massiccia azione accertatrice che nell’intero stivale ha coinvolto centinaia di società; è pacifico che il futuro del dilettantismo si giochi proprio su questa partita, relativa alle fatturazioni per sponsorizzazioni sino all’importo di 200.000 euro. Quale è il suo pensiero in merito?

Chiaramente nella vita di ogni società le sponsorizzazioni rivestono un ruolo primario nei budget di gestione; lo Stato deve escogitare un sistema fiscale particolare a vantaggio di noi dirigenti che operiamo in un  contesto sociale difficile e contribuiamo attraverso la pratica sportiva ad allontanare molti ragazzi dalla strada.

3) Capitolo allenatori. Esiste una regola che protegge il rapporto lavorativo tra società e tecnici, i quali attraverso una specifica vertenza, riescono a recuperare l’intera somma pattuita pur essendo stati esonerati. Allo stesso tempo, diversi calciatori impegnati nove mesi a servizio della stessa società di appartenenza, spesso vengono retribuiti soltanto tre mesi, mentre l’allenatore che lavora tre mesi incassa il corrispettivo di nove mesi. Ritiene che siamo in presenza di una disparità di trattamento? In tal caso, quali soluzioni suggerisce?

Sicuramente siamo in una situazione contrastante nel rapporto economico tra allenatore e giocatori; ai nostri livelli ritengo che non ci  debba essere un discorso contrattuale tra società ed allenatore poichè lo  spirito dovrebbe essere quello di promuovere l’attività agonistica a beneficio  dei giovani.

4) Capitolo calciatori. Meritocrazia e minutaggio, dovrebbero rappresentare le componenti basilari nella valutazione del rapporto economico tra società e calciatori. Sarebbe opportuno rispolverare il concetto del premio partita ed eventuali bonus legati agli obiettivi personali e di squadra, convertendo così il rapporto derivante dall’ingaggio fisso?

Bisognerebbe stabilire un rimborso di spese fisso uguale per tutti i calciatori over ed under; inserire premi ed obiettivi sia che riguardano i risultati globali della squadra ma anche il rendimento del  singolo, così da poter garantire a tutti gli impegni presi sino al termine  della stagione.

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