«Dilettanti, quale futuro?» Viaggio nel calcio calabrese

Una finestra sul presente, ma soprattutto un attento sguardo verso il futuro

Una finestra sul presente, ma soprattutto un attento sguardo verso il futuro. Il calcio dilettantistico, coinvolto nella crisi che sta attraversando la nazione in tutte le sue latitudini, scruta i propri orizzonti, con la speranza di poter trovare basi più solide. GioiaSport, insieme ad Antonello Merenda di Universo Dilettanti ed a ReggioNelPallone (www.reggionelpallone.it) ha deciso di intraprendere un viaggio all’interno del dilettantismo calabrese, affrontando alcune tematiche di importanza fondamentale. Abbiamo sintetizzato le problematiche che ai nostri occhi appaiono di maggior rilievo, decidendo di sottoporle, attaverso 4 domande, sia ai vertici istituzionali che ai Presidenti delle società interessate. A partire da questa settimana, pubblicheremo gli interventi degli attori protagonisti, o se preferite di coloro i quali finanziano direttamente questa variegata ed appassionante realta.

Di seguito, le domande che saranno oggetto di discussione con i dirigenti istituzionali ed i Presidenti dei club che vanno dalla serie D alla 1ª Categoria.

1) Il patto anticrisi tra il Presidente Tavecchio e le banche, che consiste in un microcredito da 10.000 euro a tasso agevolato, garantisce le iscrizioni ai campionati e quindi protegge la federazione dall’emorragia di rinunce; secondo Lei non si sarebbero potute adottare altre iniziative, tipo quella di chiedere ‘soccorso’ al calcio professionistico?

2) Il Presidente Tavecchio si è spesso confrontato con Befera, capo dell’agenzia delle entrate, ai fini di ammorbidire una massiccia azione accertatrice che nell’intero stivale ha coinvolto centinaia di società; è pacifico che il futuro del dilettantismo si giochi proprio su questa partita, relativa alle fatturazioni per sponsorizzazioni sino all’importo di 200.000 euro. Quale è il suo pensiero in merito?

3) Capitolo allenatori. Esiste una regola che protegge il rapporto lavorativo tra società e tecnici, i quali attraverso una specifica vertenza, riescono a recuperare l’intera somma pattuita pur essendo stati esonerati. Allo stesso tempo, diversi calciatori impegnati nove mesi a servizio della stessa società di appartenenza, spesso vengono retribuiti soltanto tre mesi, mentre l’allenatore che lavora tre mesi incassa il corrispettivo di nove mesi. Ritiene che siamo in presenza di una disparità di trattamento? In tal caso, quali soluzioni suggerisce?

4) Capitolo calciatori. Meritocrazia e minutaggio, dovrebbero rappresentare le componenti basilari nella valutazione del rapporto economico tra società e calciatori. Sarebbe opportuno rispolverare il concetto del premio partita ed eventuali bonus legati agli obiettivi personali e di squadra, convertendo così il rapporto derivante dall’ingaggio fisso?

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