Brancaleone – Gioiese 0-2: Finalmente liberi D volare…

I viola vincono il campionato ed a Gioia Tauro scoppia la festa

Liberi D sognare, liberi D volare, il ritornello di una famosa canzone del Blasco fa capolino sulle maglie celebrative che tutto l’entourage della Nuova Gioiese indossa nel giorno della gloria. La canzone diventa, così, colonna sonora di un anno indimenticabile, di una stagione da sogno che la Gioiese ha vissuto insieme ai suoi tifosi. tifo_a_brancaleoneL’Eccellenza non ci appartiene, cantano gli Ultras Viola Gioitani, una verità che viene fortificata alle 17:45 del 14 aprile 2013, ovvero quando la squadra della piana, battendo il Brancaleone,  lascia matematicamente, con due giornate d’anticipo, il massimo torneo regionale per approdare al campionato nazionale dilettanti (oggi serie D), torneo al quale Gioia Tauro manca dalla stagione 1995/96. È stata una giornata memorabile quella che hanno vissuto i 300 appassionati dei colori biancoviola, giunti sulla costa jonica in un pomeriggio in cui esplode la primavera coi suoi colori ed i suoi profumi, che risvegliano l’amore di un popolo verso la squadra che li rappresenta. Finalmente tutti sulla stessa barca, finalmente tutti orgogliosi di quella maglia, finalmente una Gioia, dopo anni confusionari, fatti di delusioni, di buio, di fallimenti. Il gol di Pascu (16° stagionale) e quello di Cambria, entrambi arrivati nella seconda frazione di gioco, sono stati una liberazione, che a Gioia Tauro, da stasera, non si festeggerà più il 25 Aprile, ma il 14. La tribuna stracolma del “P. Borrello” di Brancaleone (presente anche il sindaco di Gioia, Renato Bellofiore, insieme a quello di Brancaleone) non sta più nella pelle ed il torpedone che fa ritorno verso Gioia Tauro è una scia colorata e rumorosa che scrive l’epilogo per le vie della Città. Una carovana di auto imbandierate e festanti non si vedeva così dalla vittoria dell’Italia ai mondiali del 2006, all’arrivo della squadra Piazza dell’Incontro è un turbinio di emozioni, qualche tifoso di vecchia data si commuove e non riesce a trattenere le lacrime. Sembrava impossibile, ma grazie alla tenacia e la caparbia di Nando Rombolà, grazie alla bravura del tecnico Dal Torrione e di tutto il suo staff, grazie ad un gruppo di giocatori straordinario e grazie ad un tifo ritornato degno del blasone viola, Gioia Tauro si riprenDe ciò che gli appartiene, la Gioiese è in serie D, libera D volare, libera D sognare….in granDe.

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