Siamo agli sgoccioli ormai, la SudTrek è pronta ad affrontare l’ennesima sfida che negli anni l’ha vista raggiungere le vette più alte del trekking, non solo in senso figurato. Lino Cangemi, Vincenzo Fondacaro, Umberto Chillemi e Francesco Vadalà, sono i quattro veterani che faranno parte della spedizione gioiese in Giordania. Otto giorni, da Gioia Tauro ad Amman, lungo un percorso che solitamente si affronta in ben 22 giorni e che prevede l’attraversamento del deserto, sulle orme dei beduini. 
Amman, il Mar Morto, Wadi Mujeb, Wadi Manshala, La riserva di Dana e gli splendori dell’antichissima Città di Petra. Sono questi i punti focali del tracciato che i trekkers della piana attraverseranno, esportando anche in Terra Santa il nome di Gioia Tauro. «Siamo pronti per questa nuova avventura – commenta Vincenzo Fondacaro – che tra pochi giorni ci porterà ad attraversare il deserto della Giordania. Dopo la conquista del Monte Rosa, lo scorso anno, adesso ecco un’altra meta incredibile che ci fa sognare ad occhi aperti e ci fa sentire un po tutti Indiana Jones» Un’associazione, la SudTrek, che nei suoi due anni di vita ha assunto sin da subito una vocazione internazionale, così come dimostra il gemellaggio con i polacchi della Wloskie Podroze, spesso ospiti a Gioia Tauro, così come i gioiesi in Polonia. Voglia di camminare nel mondo, ma soprattutto di riscoprire e valorizzare il territorio calabrese. Nei giorni scorsi, per la notte di Pasqua, i trekkers gioiesi hanno scalato, come tradizione, il Monte Cuculo, scambiandosi gli auguri in cima alla montagna. Ma le attività dell’associazione che ha riconfermato alla presidenza Lino Cangemi, non conoscono tregua, pertanto nel mese di aprile sarà la volta della “via dei due santi” nei territori di Cinquefrondi – Anoia e, giorno 28, “littorina, rotaie e ricordi” lungo la vecchia strada ferrata della Calabro-Lucana che da Gioia Tauro conduceva a San Procopio.
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