LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI

Sarebbe stato semplice. Mollare tutto, gettare la spugna, cancellare tutte le certezze, rimettere i sogni proprio li, da dove li avevamo tirati fuori, polverosi anche un po ammuffiti, ma vivi. Ma la differenza tra pugile e Pugile la si capisce quando il secondo è a terra, sente il conteggio dell’arbitro, 2 – 3 – 4 e trova la forza di rialzarsi, con l’occhio della tigre degno del miglior Balboa. Si tratta di una caratteristica congenita nel popolo viola, da sempre abituato a soffrire e lottare per difendere il proprio territorio, senza mai abbassare il vessillo. Ed evidentemente Mario Dal Torrione è stato bravo a trasmettere questa energia ai propri ragazzi, che accusavano una flessione non indifferente e, come il pugile ferito, avevano accusato due colpi da K.O., di quelli che ti lasciano a terra, senza fiato, di quelli che ti fanno perdere incontro e titolo. Ma la Gioiese è un Pugile della seconda specie, di quelli con P maiuscola, di quelli che se cadono al tappeto si rimettono in piedi, rialzano la guardia e giù duro, fino all’ultima goccia di sudore e sangue. Lo hanno capito i tifosi, lo hanno capito anche i critici e forse lo hanno capito anche gli avversari. Oggi la temperatura esterna al “Valentino Mazzola” di San Giovanni in Fiore era vicina allo zero, ma il calore che emanavano quei 40 ragazzi, armati di striscioni e sciarpe viola, ha colpito e contagiato positivamente anche la bellissima capitale della Sila e la sua gente che va ringraziata per l’ospitalità. Con queste componenti, con questa volontà da parte di una squadra che sta ritrovando se stessa si può tornare a sognare, perchè in fondo, come cantavano a squarciagola gli Ultras Gioitani: la gente come noi, la gente come noi, la gente come noi non molla mai.

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