di Angelo Giovinazzo
Inizia l’avventura della Nuova Gioiese, da più parti accreditata come una delle pretendenti alla vittoria finale del campionato. E sarà lo stadio di Amantea a tenere a battesimo la Nuova Gioiese, per via dell’indisponibilità del campo di S. Lucido (squadra ospitante ndc). Si riparte, però, con rinnovato entusiasmo, affrontando la matricola San Lucido, una squadra giovane, composta per lo più da forze fresche e che senz’altro vorrà vendere cara la pelle, avendo al timone, ormai da tre anni, un marpione come Luigi Carnevale che conosce bene l’ambiente ed è abituato a far bene con quei colori. La Nuova Gioiese, stavolta, da parte sua, ha la consapevolezza di poter essere protagonista del campionato. E a dar forza a questa convinzione è la faraonica campagna acquisti del presidente Rombolà, che ha costruito un organico di spessore, oltre alla qualificazione alla fase successiva della Coppa Italia. Nell’ambiente sportivo gioiese, infatti, si gongola e si sogna ad occhi aperti. Si chiede, innanzitutto, di voltare pagina, pensando alla differenza che c’è adesso con il campionato scorso perché «è la Nuova Gioiese la squadra da battere». Ma attenzione perché nel gioco del calcio non «c’è niente di scontato». La Nuova Gioiese riparte, dunque, più giovane, appare più concreta e pronta a dare continuità al gioco memorizzato di Dal Torrione che ha creato un gruppo coeso. Rimane, però, inteso che il campionato è lungo e difficile, a partire, appunto, dalla gara con il San Lucido. In settimana i ragazzi hanno lavorato intensamente per non arrivare impreparati al big match, una gara che la squadra viola vuole interpretare positivamente per iniziare con il piede giusto la nuova corsa verso la promozione. La tensione in casa viola è quella giusta, dopo le belle prove in Coppa Italia. Certamente contro una squadra agguerrita come quella cosentina, Dal Torrione presenterà un undici di qualità, dove dovranno emergere i valori, l’organizzazione tattica e la preparazione atletica, senza mai far calare il ritmo.
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