RASSEGNA STAMPA IL QUOTIDIANO: « Gioiese, c’è pure Cambria – Questione stadio: si giocherà al Giovanni Paolo II di Rosarno ? »

l'attuale vergognosa "erbetta" del Polivalente

GIOIA TAURO – Ennesimo colpo di mercato della Gioiese (il settimo) che si assicura le prestazioni di Antonino Cambria, classe 1987, attaccante esterno, ex di Castrovillari, Scalea, Palmese e Siderno. Un innesto roboante che va ad aggiungersi ai già ufficiali arrivi di Pascu, Taverniti, Cassaro, Lombardo, Vita e Russo. Per un Cambria che arriva, un Corigliano che parte. Il diggì Rosario Panuccio ha, infatti, comunicato che l’atleta di Villa S. Giovanni non farà più parte dell’organico viola. La campagna di rafforzamento della formazione viola, però, non si ferma a Cambria. La Gioiese è, infatti, sulle tracce di un roccioso difensore, dopo che molto probabilmente Michele Spoleti non rimarrà a Gioia Tauro. Insomma Rombolà sta facendo le cose in grande; il maggiore esponente del sodalizio metaurino vuole vivere una stagione da protagonista all’indomani della tormentata e fallimentare annata 2011/2012.

QUESTIONE STADIO – Nonostante la costruenda fuoriserie, purtroppo la Gioiese rischia seriamente di emigrare. Lo stadio Polivalente è abbandonato a se stesso. Più che un terreno per giocare a calcio, il rettangolo di gioco dell’impianto di C.da Lacchi, al momento, è in condizioni pietose, sommerso dalle erbacce e dalla sporcizia. Lo stesso presenta diversi avvallamenti e, forse, in condizioni attuali, non sarebbe adatto neanche per l’equitazione. Il presidente della N. Gioiese Rombolà, ed è notorio, ha chiesto una gestione pluriennale dello stadio (si parla di 10 anni) all’Amministrazione comunale senza, però, ad oggi ottenere risposta alcuna. Si dovrebbe, però, spiegare perchè non s’interviene, e con estrema celerità visto il vergognoso stato in cui versa lo stadio di Gioia Tauro, su un bene pubblico. Rombolà con la gestione dell’impianto, lo ha ribadito più volte, rimetterebbe di sua tasca le cose a posto. Il prato è completamente da rifare ma in primis occorre eliminare le erbacce che circondano il Polivalente (sono così alte che dalla rampa d’ingresso addirittura non si vedono gli spogliatoi !). Non c’è più tempo per “riflettere”, altrimenti quella del “Giovanni Paolo II” di Rosarno non sarà soltanto una ipotesi.

Articolo tratto dall’edizione odierna de IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA, a firma di Fernando Rotolo

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