BASKET – Le proposte dei giocatori dilettanti a FIP e GIBA

Con questa lettera vogliamo informare Fip e Giba di quale sia il punto di vista dei giocatori dilettanti in merito al futuro del basket dei campionati LNP. Le nostre proposte ci sembrano molto costruttive e hanno come unico obiettivo il miglioramento delle condizioni di lavoro (perchè in fin dei conti è un lavoro!).
UNDER: Eliminazione di qualsiasi obbligo
Imporre il tesseramento in base all’età anagrafica è un atto discriminatorio da qualunque lato lo si possa guardare e un privilegio economico slegato da qualsiasi logica. La presunta “costruzione” poi di un giocatore di livello nazionale attraverso queste imposizioni (motivazione ufficiale da parte di chi propone ed avvalla queste norme) è mera utopia, come ben si evince dai risultati ottenuti in questi anni di regime a uno, due, tre, quattro fino a 5 atleti under imposti.
E’ chiaro come gli atleti talentuosi, benchè giovani o giovanissimi, non abbiano bisogno di alcuna norma per avere ampio spazio e proseguire in quella formazione tecnico-fisica che li porta a palcoscenici più alti o comunque ad essere protagonisti nelle leghe LNP.
La stragrande maggioranza degli atleti under è a referto unicamente per soddisfare il regolamento.
Tale imposizione sul tesseramento è ipotizzabile che renda quasi impossibile il coinvolgimento di società sportive, con mezzi ed ambizioni future, in quanto gli investimenti che dovrebbero fare per puntare ad una promozione o comunque per un attestamento ad alto livello, poggerebbero su un rosters di assai dubbia affidabilità costruito com’è su basi imposte e non sulla libera meritocrazia.
Il tutto con l’indotta conseguenza che un mediocre under, proprio perchè necessario al regolamento ma non alla squadra, si troverà a percepire uno stipendio pari, quando non superiore, ad un senior che gioca 30minuti a partita.
Non si può non tener conto poi del numeroso (in diversi casi numerosissimo) pubblico che segue le leghe cosiddette “minori” ma che rappresentano i veri campionati dove i giocatori di scuola e nazionalità italiana possono esprimersi, permettendo così un processo di identificazione pubblico-giocatori basato su un livello di spettacolo più che decoroso.
Tale livello però, anno dopo anno, degrada e non può essere una coincidenza se questo degrado aumenta assieme al numero di giocatori under imposti.
Basterebbe risalire con la memoria al qual era il livello prima di questa introduzione per capire che quanto scritto è inconfutabile.
PARAMETRI: Riduzione drastica
Crediamo che i prezzi che le società dei campionati dilettanti pagano per gli atleti svincolati siano oltremodo eccessivi. oppure sono troppo economici quelli delle società dei campionati professionistici!
L’incidenza di tali parametri sullo stipendio medio di ogni categoria non è sicuramente lo stesso. Stessa cosa per quel che riguarda i budget delle società.
Approssimando, ma non troppo,in A1 incide tra il 10 e il 15%. in A2 tra il 15 e il 20%. nei campionati dilettanti ampiamente sopra il 30% con punte anche del 40%.
STIPENDI: Garanzie
Chiediamo che venga fatto il possibile perchè i contratti promessi vengano garantiti dalle società. Troppo spesso i giocatori rimangono senza stipendio per mesi e percepire l’intero compenso è ormai diventato quasi un miracolo.

Pur rimanendo disponibili al dialogo e sensibile alle proposte ulteriori, rendiamo noto che intendiamo difendere la nostra libertà di operare in un settore (la pallacanestro dilettanti) che ci ha visto dedicare anni di sacrifici e passioni, anni belli ed anni brutti, gioie, tristezze e lontananze da casa, impegni economici presi in virtù del proprio lavoro, svolto e remunerato di conseguenza.
Tutto questo è una scelta. Una scelta basata sulla libertà e sulla meritocrazia. Venendo a mancare libertà e meritocrazia verrebbero a mancare due punti su cui non possiamo transigere e ci riserviamo, pur non auspicandolo, di trovare azioni atte a difendere suddetti valori.

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