RASSEGNA STAMPA IL QUOTIDIANO: EUROPEAN, LA STORIA SI RIPETE

Passano gli anni, ma la storia non cambia. Il tempo trascorre inesorabile per tutti, ma non per loro. E a questo punto viene proprio difficile immaginarli, un giorno, lontano dai campi da calcio, senza maglietta e pantaloncino, a trascorrere una domenica diversa. Stiamo parlando di quei calciatori ultraquarantenni che anche quest’anno, con l’European di Gioia Tauro, hanno conquistato il titolo nazionale Uisp Amatori nella fase finale di Chianciano. Per la quinta volta, la seconda consecutiva, il team gioiese è riuscito nell’impresa di mettere tutti in riga e lo ha fatto con giocatori che dopo aver scritto pagine di storia fra i Dilettanti in Calabria (e qualcuno anche fra i professionisti), hanno deciso di proseguire la loro carriera da calciatore, sfidando il tempo, facendo i conti anche con la pancetta (ma qualcuno si mantiene bene ugualmente) e trovando il modo di proseguire la striscia vincente che l’European ha iniziato oltre dieci anni addietro.

la formazione dell'European campione d'Italia. Con il trofeo in mano c'è il presidente Mangione

LA SQUADRA – Il torneo è riservato agli over 40, con la possibilità di schierare cinque over 35. Fra i pali dell’European ecco il veterano Renato Longo e Fortunato Fazzolari. La difesa è diretta da Pasquale Avventuroso. Con lui ecco Francesco Messina, Ezio Campora, Gregorio Squillace, Tonino Mangione, Francesco Scullino. In mediana si sono alternati i vari Felice Cotroneo, Rosario Perrello, Vincenzo Prochilo, Giuseppe Infusino, Antonio Pratticò, Natale Pirrottina, Vincenzo Napoli. In attacco, infine, la differenza l’ha fatta Daniele Furfaro, a segno in tutte le partite, che ha avuto come compagni di reparto Totò Musumeci, Massimo Cambrea, Enzo Pacilè. Ci sono, insomma, calciatori molto conosciuti nel reggino ma anche in tutta la Calabria. Ci sono anche pezzi di storia del calcio gioiese e fa specie rivedere in squadra gente come Cambrea e Infusino, per tanti anni capaci di entusiasmare la piazza di Gioia Tauro, oppure vedere Fazzolari che fra i pali è sempre un felino ed un portiere insuperabile, Totò Musumeci che corre come un ragazzino, Avventuroso che guida la difesa, Napoli che si fa tutta la fascia, Squillace che randella come ai vecchi tempi e via via tutti gli altri, ognuno in grado di dare il proprio contributo.

IL TORNEO – Girone all’italiana e quattro gare da disputare. Nel primo match contro il Rivarotta di Udine vittoria per 1-0 con rete di Daniele Furfaro. Nella seconda gara derby con il Reghium e sigillo anche di Furfaro. Quindi ecco l’altro derby con il Curatola di Reggio e sonante vittoria per 3-0, grazie alla doppietta di Daniele Furfaro ed al centro di Enzo Prochilo. Si è arrivati, così, all’ultima gara, quella decisiva, con la squadra di Genova che tutti chiamano Sampdoria e non a caso, visto che indossa la divisa blucerchiata, viaggia col pullman che richiama la Samp e vi giocano elementi che hanno calcato i campi di Serie A con la compagine doriana, quali De Giorgis, Rosetti, D’Agostino e Bistazzoni. Contro il team genovese l’European si è imposto per una rete a zero con la rete, la quinta del torneo, di un Daniele Furfaro in condizioni strepitose. Tra l’altro l’attaccante gioiese nel finale ha pure fallito un rigore, contro gli ospiti ridotti in nove, per quella che è stata una finale agguerrita. La Sampdoria voleva infatti riprendersi lo scettro e non a caso è tra le formazioni che ha vinto di più in questa manifestazione.

IL PRESIDENTE – Il punto di riferimento della squadra, la vera anima, è Tonino Mangione, che gioca, fa da coordinatore e anche da presidente. Ed è lui a parlarci di questa «nuova e immensa soddisfazione, conquistata assieme ad un gruppo di amici che continua a divertirsi ed a vincere». E proprio nel gruppo, Mangione, intravede il punto di forza della squadra: «Qui c’è un nucleo storico di elementi che si conosce a memoria e nel quale di tanto in tanto inseriamo nuovi calciatori. Ci si rispetta dentro e fuori da campo e c’è un’unione di ferro. Con noi doveva giocare anche Benito Carbone, ma l’accordo col Varese gli ha impedito di essere dei nostri. Non è stato poi facile avere ragione della Sampdoria, che ci aspettava al varco per riprendersi lo scettro, anche quest’anno agguerrita come non mai e super favorita. Noi, però, siamo riusciti a vincere, concedendo così il bis e conquistando il titolo per la quinta volta e non è certo una cosa da poco». Quest’ultimo passaggio serve a Tonino Mangione per lanciare un messaggio alla città ed alle istituzioni locali «poiché per l’ennesima volta non solo abbiamo vinto, ma siamo riusciti a far veicolare il nome di Gioia Tauro in giro per l’Italia in termini positivi. Abbiamo fatto qualcosa di importante, per passione e divertimento, sostenendo anche tanti sacrifici. Forse meriteremmo un po’ di considerazione in più». A sponsorizzare la squadra cinque volte campione d’Italia Uisp sono stati la Gazzetta dello Sport e la Smart Infissi.

Daniele Furfaro, bomber della squadra con 5 reti all'attivo

LA GRINTA E LA PASSIONE DI AVVENTUROSO E DI COTRONEO

Se Furfaro è risultato il bomber della squadra, c’è da dire che nessuno è riuscito a far gol all’European. Merito di tutti, insomma, ma anche di una difesa arcigna, diretta con il solito ardore da Pasquale Avventuroso, che non ha perso lo smalto e la grinta di un tempo, risultando sempre un ostacolo arduo da superare. Veterano del gruppo, da qualche anno a questa parte è stato lui a raccogliere i gradi da capitano lasciati da Renato Longo e dicono sia lui fra quelli che prendono le decisioni tecniche. «In realtà da noi vige grande democrazia – spiega subito – e le scelte vengono accettate, anche se non totalmente, perché tutti vogliamo giocare. Però nessuno fa storie, ma – e questo è un concetto ribadito più volte dal team  – da noi comanda il gruppo e proprio questa unione ci fa vincere le partite». La difesa è tornata da Chianciano senza subire gol. «Questo è un bel motivo d’orgoglio, che va condiviso con tutto il gruppo. I meriti vanno equamente divisi, anche se è chiaro che fa piacere aver ottenuto anche questo piccolo record, sebbene la vittoria finale sia stata la gratificazione più bella anche perché abbiamo vinto contro una signora squadra». Da Pasquale Avventuroso, poi, a conferma che l’European, a prescindere dalle vittorie, è soprattutto una realtà formata da amici che vogliono ancora divertirsi dietro ad un pallone, ecco la dedica «a tutti i compagni ed al presidente. Abbiamo vinto ancora e, per quanto mi riguarda, abbiamo fatto qualcosa di positivo anche per la città di Gioia Tauro». E il prossimo anno? «Ripartiremo con la solita intenzione, ossia quella di divertirci e di vincere».

COTRONEO – Tra i veterani della squadra c’è anche lui. Direttamente da Bagnara è diventato uno dei punti di forza del gruppo. Stiamo parlando di Felice Cotroneo, centrocampista, che fa parte del gruppo storico, ma senza mansioni di tecnico (cosa che invece fa tuttora fra i Dilettanti). «Con l’European stacco la spina – dice in merito – e mi adeguo a quelle che sono le indicazioni della triade formata da Avventuroso, Mangione e Longo. Per me giocare con la squadra di Gioia Tauro è un momento di svago e ci tengo molto a precisare che il gruppo è la nostra forza e che i risultati fanno piacere, ma noi ci siamo sempre contraddistinti per il comportamento ed il fair play». Anche Cotroneo vede nel gruppo la forza della squadra: «La Sampdoria sulla carta è più forte di noi, ma anche stavolta siamo riusciti ad avere la meglio, sfruttando la nostra compattezza e giocando di astuzia e con razionalità, anche perché l’età per molti di noi comincia a farsi sentire». La dedica, pertanto, è per «tutto il gruppo e anche per le nostre famiglie, che ci sopportano e che non ci fanno pesare la mancanza in questi cinque giorni passati a disputare le finali. D’altronde ci siamo preparati quasi che per noi fosse la Champions League e questo ci aiuta anche a farci ritornare bambini. E poi non può mancare la dedica al presidente Mangione, deus ex machina dell’European».

Articolo tratto dall’edizione odierna de IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA (pag. 31), a firma di Roberto Saverino

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