Mister Triplete Leonardis: «Dedico questa stagione a mio zio»

L'allenatore bagnarese è riuscito in un'impresa che rimarrà nella storia del calcio calabrese

Da ieri potete chiamarlo pure “mister triplete”. Si, perché, Alzando al cielo il terzo trofeo della stagione (la Coppa della Regione), Nino Leonardis ha scritto in modo indelebile il proprio nome nelle pagine di storia del calcio gioiese, ma anche calabrese. Campionato, Coppa Calabria e Coppa della Regione, mai nessuno ci era riuscito a Gioia Tauro, mai le maglie viola avevano trionfato così tanto in un’unica annata. L’anno della rinascita delle aquile, parte da un tecnico giovane, ambizioso e preparatissimo, il quale anche in un campionato come quello di Prima Categoria, certamente non esaltante dal punto di vista tattico, ha voluto imporre le proprie idee di gioco, fatte di costruzione in primis e partecipazione collettiva alla fase difensiva, cosa che lui conosce alla perfezione essendo stato un ottimo interprete del ruolo di centrale difensivo. L’allenatore di Bagnara Calabra pretende che le proprie squadre inizino a giocare la palla già dalla difesa, persino il portiere è spesso chiamato in causa nella costruzione di un gioco che vede nel regista difensivo il fulcro dal quale si sviluppa tutto. Ed infatti uno dei fedelissimi di Leonardis è stato Bruno Toscano, fortemente voluto dal mister, un centrocampista-regista dal quale sono passate le varie opzioni tattiche, tendenti quasi sempre ad allargare il gioco sugli esterni e sfruttare l’abilità degli attaccanti a creare gli spazi e tagliare l’area di rigore a fette. Meticoloso ed attento anche sullo sviluppare le cosiddette “palle inattive”, che nel calcio moderno prendono una grandissima fetta di percentuale realizzativa. A Leonardis va ascritto il merito di aver saputo tenere uno spogliatoio costruito da zero, ma fortunatamente formato da grandi uomini, prima che ottimi calciatori. In tal senso è stato determinante l’apporto dei senatori Barilà, Moscato, De Masi, Alessi, Carbone, Bracco e Fioriti, ma l’educazione ed il grande attaccamento dimostrato da tutti gli altri componenti, soprattutto quei ragazzi di Gioia Tauro che hanno la maglia viola cucita sulla pelle, è stato il quid in più. Un’alchimia perfetta, forse irripetibile, che ha rilanciato alla grande le ambizioni di un tecnico corteggiatissimo dopo questa grande impresa: «Con l’ennesima vittoria di ieri – commenta Leonardis, raggiunto telefonicamente – abbiamo portato a termine un’impresa storica. Sono orgoglioso di aver contribuito a far ripartire bene la Gioiese, dopo le delusioni ricevute dai tifosi l’estate scorsa. Questa gente e questa società merita ben altri palcoscenici. Colgo l’occasione per ringraziare davvero tutti, di cuore, dai miei ragazzi, alla mia società fino all’ultimo dei tifosi, ma consentitemi di dedicare quest’annata ad un mio zio che non sta attraversando un periodo felice della sua vita. Spero – conclude il trainer viola – che torni presto a far parte del mio staff perché è quello che lui si augura».

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