ESCLUSIVA GS – Intervista ad Alessandra Rombolà, Dirigente Nuova Gioiese

Alessandra Rombolà, Dirigente Nuova Gioiese

Alessandra Rombolà, il volto femminile della LC Nuova Gioiese. Gioca “in casa”: il presidente Ferdinando è suo padre, il direttore generale Rosario Panuccio è la sua dolce metà. Non abituata al risalto mediatico, Alessandra Rombolà conosce bene il “giocattolo” Nuova Gioiese, gestendo uno dei settori più importanti della società viola (quello della contabilità) da dietro le quinte.

Partiamo da un concetto base: come si gestisce una società di calcio seppur in ambito dilettantistico?

«La gestione di una società di calcio non è semplicissima. Negli ultimi anni la squadra è cresciuta tantissimo. Stiamo ancora sviluppando un’organizzazione interna estremamente accurata. Oltre ad una migliore organizzazione sportiva credo si stia evidenziando anche un importante organizzazione aziendale. Chi osserva dall’esterno potrebbe non immedesimarsi nella complessa gestione che richiede una società sportiva a questi livelli. Al tifoso queste sembreranno parole noiose, ma deve sapere che è questa “noiosità” che ci consente oggi, nonostante le tante difficoltà, di entusiasmarci di nuovo allo stadio».

La squadra è in testa nel campionato di Eccellenza dalla prima giornata di campionato. Nell’ultimo periodo, però, la Gioiese è stata bersagliata da diverse direzioni arbitrali sfavorevoli. Come giudichi il percorso della formazione viola fino al momento?

«Gli episodi arbitrali a sfavore cominciano a diventare tanti in quest’ultimo periodo, ma arriveranno sicuramente momenti migliori. Io alla squadra do un bell’8 per questi sei mesi, perché la Nuova Gioiese ha dimostrato di saper far crescere un progetto importante. In questo momento serve solo continuità, credo che essendo in testa nel campionato di Eccellenza, sin dall’inizio di questa stagione, ormai ci sono buone probabilità di vincerlo».

Dopo anni di buio calcistico, Gioia Tauro ha riscoperto il blasone ed il prestigio degli anni 80/90. Quanti meriti ha il Presidente?

«Con grande umiltà credo di poter dire che se Gioia Tauro sta vivendo una di quelle occasioni per riscattarsi il merito è di mio padre, il Presidente Ferdinando Rombolà. Lo dico senza remore, i tifosi e la città vivono il bello e la gioia che la squadra ci sta dando, mentre è lui a sobbarcarsi le varie responsabilità che si presentano, senza dimenticare quelle economiche che una squadra di questo livello porta».

Quale e perchè il miglior colpo di mercato di questa stagione?

«La stagione scorsa non è stata tra le migliori della nostra storia, si voleva voltare pagina. Credo che l’obiettivo dei vertici della società alla fine dello scorso campionato era quello di costruire una squadra capace di farci divertire, proponendo un buon gioco. I risultati sarebbero arrivati dopo. Il principale obiettivo dello staff e della squadra è quello di dare al pubblico e ai tifosi il migliore spettacolo possibile e possibilmente vincente. Questi risultati sportivi si ottengono solo grazie ad un duro lavoro sul campo e nella contemporanea presenza delle scelte tecniche, economiche e organizzative per formare una squadra competitiva, che faccia sognare i tifosi e che porti a risultati concreti. Ringrazio i tifosi della  Nuova Gioiese perché in questi primi mesi ci sono stati vicini in una maniera incredibile, in tutte le partite; abbiamo scoperto un affetto per la Gioiese che prima non percepivamo più di tanto e non possiamo che ringraziarli».

Dopo un tira e molla con l’Amministrazione Comunale, fortunatamente la Nuova Gioiese ha avuto la gestione del Polivalente sebbene soltanto per 1 anno. In prospettiva serie D cosa occorrerebbe fare, anche nell’immediatezza, per non trovarsi poi impreparati e sforniti durante il periodo estivo?

«Intanto ringraziamo l’Amministrazione comunale per la gestione del Polivalente. Io credo che il valore formativo, aggregativo e sociale dell’attività sportiva deve essere riconosciuto dalle amministrazioni comunali che, nonostante il difficile momento dal punto di vista economico, dovrebbero inserire nel bilancio annuale la concezione di contributi alle associazioni sportive locali che si occupano non solo di coinvolgere i più giovani avvinandosi all’attività sportiva, ma anche della gestione delle strutture e degli impianti che utilizzano per il loro svolgimento. In alcune città accade che il comune sostiene anche economicamente le associazioni sportive con contribuzioni di denaro dirette. In prospettiva serie D, per non trovarsi poi impreparati credo che la gestione potrebbe essere concessa anziché per un solo anno, da 5 a 10 anni, questo per permettere alla società di effettuare investimenti a medio/lungo termine, uno fra tanti la manutenzione del manto erboso. Devo aggiungere che, risale a qualche settimana fa, la notizia apparsa sui giornali locali nella quale si comunicava che il comune di Gioia Tauro si accinge ad affidare l’incarico per la progettazione esecutiva per la copertura della tribuna per il Polivalente ed interventi di recupero del vecchio comunale di viale Rimembranze».

Durante questi anni, quale episodio calcistico ricordi con maggior piacere e quale quello che, invece, hai cancellato dalla tua memoria?

«L’episodio calcistico che ricordo con maggior piacere è stata la promozione nel campionato di Eccellenza; sono stati momenti molto emozionanti e spero di poterli rivivere ben presto, di brutti non ne ricordo».

Per concludere: ritornare in serie D sarebbe un risultato fantastico per la società Nuova Gioiese e per tutta Gioia Tauro sportiva. Come si affronta, anche sul lato economico, un eventuale campionato che comporterà maggiori spese ?

«Riportare la serie D a Gioia Tauro dopo circa 20 anni, sarebbe per tutti un sogno che diventa realtà. Dal punto di vista economico sicuramente ci dovremo adeguare a situazioni dettate da budget diversi, proprio per questo motivo, ci vorranno aiuti molto più importanti, con investimenti maggiori per poter dare un valore permanente ad una società che nel motore ha la continua voglia di crescere».

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